Orrore in diretta social: influencer accoltellata dal compagno

Luna Ambrozevicius Abrahao, 22 anni e madre di una bambina, vittima di un attacco brutale trasmesso in diretta. Il suo grido di aiuto e la pronta reazione dei follower le hanno salvato la vita.

Luna diretta social

Un episodio scioccante ha sconvolto i social network e il Brasile intero: Luna Ambrozevicius Abrahao, giovane influencer seguita da oltre 250.000 follower, è stata aggredita brutalmente durante una diretta streaming da Alex Olivira, suo compagno e padre della figlia di quattro anni. L’uomo ha reagito con furia all’annuncio della fine della relazione, sferrando nove coltellate con una violenza tale da spezzare la lama dell’arma.

La diretta social interrotta dal sangue: follower fondamentali

Le ferite riportate da Luna sono gravi: la giovane è stata colpita alla testa, alla schiena, alle mani e ai piedi. Le immagini, raccapriccianti e virali, mostrano la giovane urlare, coperta di sangue, mentre cerca disperatamente aiuto. È stato grazie al pronto intervento degli utenti che seguivano la diretta social, se i soccorsi sono arrivati in tempo: sono stati loro a contattare la polizia e il pronto intervento.

La corsa in ospedale e il lungo intervento

Luna è stata trasportata d’urgenza in ospedale dove ha subito un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni, inizialmente critiche, sono ora stabili, anche se la prognosi resta riservata. Dal letto dell’ospedale, la giovane ha deciso di parlare: con un post su Instagram, ha ringraziato chi l’ha salvata e ha raccontato la sua lotta per la sopravvivenza. “È stato un miracolo – ha scritto – ma anche una rinascita. Ho combattuto per mia figlia Serena”.

Un contesto di violenza ignorata

Le indagini hanno rivelato che tra Luna e Alex le liti erano frequenti, e la tensione domestica ben nota ai vicini. Un pattern purtroppo comune in molti casi di violenza di genere: segnali ignorati, normalizzati, finché non accade l’irreparabile. Il fatto che Luna sia un’influencer, attiva nel mondo della danza, della moda e della bellezza, non l’ha protetta da un’aggressione tanto efferata quanto premeditata.

Femminicidio in diretta social evitato per miracolo, ma segno di una piaga culturale

Questa vicenda arriva pochi giorni dopo un altro tragico fatto di sangue: l’omicidio dell’influencer messicana Valeria Marquez, uccisa durante una diretta social. Questi due episodi ravvicinati sottolineano una realtà spaventosa: nemmeno la visibilità pubblica, nemmeno il mondo digitale sono spazi sicuri per le donne. La rete, spesso rifugio di espressione e libertà, diventa testimone di una violenza che non accenna a diminuire.

Una società che continua a non proteggere le donne

Questa aggressione evidenzia ancora una volta quanto la vita e la dignità delle donne siano troppo spesso considerate sacrificabili, anche nel 2025. La storia di Luna è un pugno nello stomaco, un grido che ci obbliga a riflettere: quanto vale la vita di una donna? Perché la sua parola, la sua libertà di scelta, devono ancora oggi scatenare reazioni tanto estreme e disumane?

L’appello di Luna: “Combattiamo insieme”

Nonostante la violenza subita, Luna non ha scelto il silenzio. Al contrario, ha deciso di raccontare, condividere e sensibilizzare. Il suo coraggio è una forma di resistenza e un invito a non abbassare la guardia. “Non lasciamo sole le donne che chiedono aiuto. Denunciamo, interveniamo, proteggiamo. La mia vita è stata salvata da chi ha avuto il coraggio di agire”, ha scritto.

Serve un cambiamento culturale profondo

Quello che è accaduto a Luna Ambrozevicius Abrahao non è un incidente isolato, ma il riflesso di una società che ancora oggi, troppo spesso, minimizza la violenza sulle donne. Servono leggi più severe, ma soprattutto una rivoluzione culturale che ponga il rispetto, l’educazione sentimentale e la tutela della vita al centro del vivere civile.