
Nel giorno in cui l’Italia celebra il genio di Leonardo da Vinci e le sue radici produttive, a Caluso e Chivasso, cuore pulsante del Canavese, studenti, istituzioni, imprenditori e produttori locali si sono ritrovati per dare vita a un evento che ha il sapore della memoria e del futuro: “Nocciolini ed Erbaluce, un connubio vincente”, promosso da Ascom Confcommercio Torino e Provincia e riconosciuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy all’interno del programma ufficiale della Giornata nazionale.

Nelle aule dell’Istituto Carlo Ubertini, dove l’odore della carta si mescola a quello delle nocciole tostate e del vino passito, non si è studiata solo teoria. Si è vissuta un’esperienza concreta, tangibile, educativa. Il Made in Italy, qui, ha preso la forma di un biscotto che pesa appena un grammo e di un calice che racconta una vendemmia antica. Non più concetto astratto, ma identità viva, scelta quotidiana, cultura che si tramanda. Un’occasione nata per educare i giovani all’identità profonda di un territorio e trasmettere loro il valore culturale, economico e sociale dell’autenticità.

Le voci si intrecciano, come i filari di vite sulle colline di Caluso, e tra i ragazzi c’è silenzio e curiosità. Hanno ascoltato con attenzione, mentre istituzioni e produttori raccontavano storie di fatica, ingegno e dedizione. “In un mondo sempre più digitale e innovativo, sono proprio i prodotti più autentici e tradizionali a trasmettere il valore di un territorio – sottolinea Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia – Vogliamo che le nuove generazioni comprendano a fondo questo principio, perché solo conoscendo le proprie radici è possibile costruire un futuro consapevole. I Nocciolini di Chivasso e l’Erbaluce di Caluso non sono soltanto eccellenze gastronomiche, ma veri e propri ambasciatori del territorio, capaci di attrarre visitatori, scatenare l’emozione, stimolare curiosità e generare un indotto importante per le economie locali”.
Un messaggio che arriva dritto, senza fronzoli, come il sapore netto del Passito di Erbaluce quando incontra la dolcezza spigolosa dei nocciolini. Ed è questo legame, ormai gemellato ufficialmente dal 2018 tra i Comuni di Chivasso e Caluso, a diventare simbolo di una strategia più ampia: raccontare e difendere un’identità.
Carlo Nicosia, presidente di Ascom Chivasso, lo dice con orgoglio e gratitudine: “Abbiamo voluto aderire alla Giornata del Made in Italy poiché siamo convinti che la valorizzazione del nostro territorio debba avere come veicolo i prodotti tipici, i frutti della terra e la rete di negozi che li presenta, con competenza e cortesia. Ascom Confcommercio, col patrocinio della Città di Chivasso, ha festeggiato pochi mesi fa i 120 anni del rilascio del brevetto dei Nocciolini, posizionando una targa nel luogo del primo forno di produzione; quest’anno ricorrono i 30 anni dall’intuizione della nostra presidente Coppa che ha fatto nascere la Festa a loro dedicata e il 10 settembre 2025 verrà presentato il francobollo tematico celebrativo dei Nocciolini”.

Tra i ragazzi, alcuni annuiscono. Perché il futuro, per una volta, si assaggia, si annusa e si beve. E non è nei numeri di un algoritmo, ma nei tre semplici ingredienti di un dolce nato nel 1850: zucchero, albume e nocciole. Con una produzione media di 300 quintali all’anno, i Nocciolini di Chivasso continuano a viaggiare nel mondo: pochi giorni fa hanno fatto tappa persino in Arabia Saudita, protagonisti della cena di gala sull’Amerigo Vespucci a Jeddah.
Il presidente di Confagricoltura Torino, Gian Luigi Orsolani, aggiunge un pizzico di orgoglio territoriale: “Parlare di Made in Italy negli Istituti di Istruzione Superiore che formano le nuove generazioni è basilare e rientra appieno nelle attività di formazione che Confagricoltura Torino svolge nelle scuole alberghiere e agrarie, peraltro anche con le due sedi dell’Ubertini. Nocciolini e Caluso passito sono un connubio eccezionale che, permettetemi, il campanilismo sono sì Made in Italy ma anche Made in Canavese. Orgoglio contadino e saper fare tramandato da generazioni che consegniamo agli allievi perché ne diventino degni ambasciatori”.

Il viaggio di questi due simboli – uno dolce e leggero come l’aria, l’altro complesso e strutturato come la terra – attraversa secoli e si trasforma in messaggio educativo. L’Erbaluce, la prima DOC bianca del Piemonte dal 1967 e DOCG dal 2010, nasce da una leggenda: Albaluce, figlia dell’Alba e del Sole. Un vino mitologico e concreto, con oltre 900 mila bottiglie prodotte ogni anno nelle sue varianti spumante, fermo e passito. Il più raro, il Passito, diventa il partner ideale dei nocciolini.
La dirigente scolastica Concetta Eleonora Buscemi ha creduto fortemente in questo progetto, offrendo agli studenti non solo un evento, ma un’occasione per toccare il senso profondo della parola “eccellenza”. Ed è proprio a loro che l’assessora al Commercio del Comune di Chivasso, Chiara Casalino, si è rivolta con passione: “Made in Italy è sinonimo di eccellenza, eccellenza che vuol dire qualità della produzione e dei servizi, capacità di innovarsi e capacità di rinnovarsi. Made in Italy è così un valore aggiunto che è diventato un brand riconosciuto a livello mondiale”.
“Perché quindi la Giornata del Made in Italy? – riflette Casalino – Certo, per orgoglio, ma soprattutto per sensibilizzare, per acquisire consapevolezza su cosa vuol dire essere eccellenza. Per questo, fra le centinaia di appuntamenti di questi giorni, particolare rilievo hanno quelli che coinvolgono le aziende del Made in Italy e, in modo speciale, gli istituti scolastici. Non a caso, oggi parliamo di due prodotti che rappresentano non solo il nostro territorio, ma anche quella ‘reputazione’, un termine condiviso sia nel linguaggio economico sia in quello quotidiano – sottolinea l’assessora – che nasce proprio dalla qualità e dal valore che questi simboli esprimono. Reputazione economica, sociale e culturale. Ecco, una reputazione d’eccellenza oggi impone di affrontare sfide imponenti, forse troppo grandi. Quello che possiamo fare, è capire come ognuno di noi possa conoscere, comprendere e quindi scegliere le nostre eccellenze del Made in Italy. Una scelta che, in buona parte – conclude Chiara Casalino – voi avete già intrapreso con il vostro percorso di studi”.
C’è un respiro collettivo in queste parole, un bisogno urgente di riappropriarsi delle cose fatte bene, dei gesti tramandati e delle scelte consapevoli. Il progetto “Nocciolini ed Erbaluce” è più di un evento: è un manifesto per un’Italia che non dimentica il proprio volto più autentico. Un volto che sa ancora emozionare, educare, stupire e resistere.
Riproduzione riservata