In mostra l’arte e la personalità di Natalia Goncharova

A Palazzo Strozzi a Firenze una mostra su Natalia Goncharova per ricordare la straordinaria arte di una artista che è stata una delle personalità più importanti del ‘900.

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Natalia Goncharova, Disegno della scenografia per la scena finale del balletto L’Oiseau de feu, 1954, grafite e gouache su carta, mm 368 x 520. Londra, Victoria and Albert Museum, X69067 ©Victoria and AlbertMuseum, London ©Natalia Goncharova, by SIAE 2019

La retrospettiva ‘Natalia Goncharova tra Gauguin, Matisse e Picasso’ nelle sale di Palazzo Strozzi un grande omaggio per ripercorrere la vita e la produzione artistica della Goncharova con un serrato e significativo confronto tra la sua produzione e il mondo dell’arte e della cultura del suo tempo. Una figura femminile prima ad imporsi nel panorama internazionale.

 

Una mostra dedicata ad una delle più importanti artiste del ‘900

‘Natalia Goncharova tra Gauguin, Matisse e Picasso’ è la mostra aperta al pubblico il 28 settembre a Palazzo Strozzi a Firenze per essere visitata fino al 12 gennaio 2020. È una retrospettiva di grande interesse culturale perché ripercorre la vita controcorrente e la produzione artistica di una delle più importanti personalità del ‘900. L’esposizione è curata da Ludovica Sebregondi assieme alla Fondazione Palazzo Strozzi, Matthew Gale, Head of Displays e Natalia Sidlina, Curator, International Art, Tate Modern

 

L’importanza della mostra

Questa iniziativa espositiva è concepita per esaltare la poliedricità di Natalia Goncharova. Nata nel 1881 nel Governatorato di Tula nella Russia centrale, morì a Parigi, cuore della cultura europea, nel 1962. Fu tra i principali artisti dell’avanguardia russa ed attiva non solo come pittrice ma anche come costumista, illustratrice, grafica, scenografa, decoratrice, stilista. Addirittura si cimentò come attrice cinematografica, ballerina e come precorritrice della performing art.

L’intraprendenza artistica di Natalia Goncharova la portò ad essere una donna che arrivò prima ad emergere nel suo mondo. Nel 1910 prima donna ad esporre dipinti di nudo in Russia. Fu anche la prima ad essere accusata di blasfemia con conseguente sequestro di sue opere: nel 1910, nel 1912 nel 1914. Ancora oggi a distanza di più di un secolo Instagram ha censurato la sua ‘Modella (con sfondo blu)’ poi fortunatamente ripubblicata.

Fu la prima artista ad avere una grande personale a Mosca nel 1913. Nello stesso anno fu definita prima ‘leader dei futuristi’ e per prima si dipinse volto e corpo. Fu la prima donna a eseguire figurini per Diaghilev e i suoi Ballets Russes ed a ballare il tip-tap in un film d’avanguardia.

 

La struttura della mostra

Per mettere a fuoco questa vulcanica personalità Palazzo Strozzi ha allestito una mostra del tutto funzionale allo scopo. Collocata al primo piano del celebre palazzo è suddivisa in 9 sezioni con complessive 130 opere esposte. Ognuna di esse è dedicata ad un aspetto della vita e dell’arte della Goncharova, per condurre per mano il visitatore in un ‘excursus’ che ne svela tutta la personalità. Ogni sala ha le pareti decorate da carta che riprende i colori e le figure desunti da illustrazioni di libri della pittrice. Tutte le opere sono ben collocate e ben fruibili grazie ad una appropriata illuminazione per una elegantissima visione d’insieme.

Le principali opere esposte

Tra le opere esposte c’è da ricordare innanzitutto quelle relative agli artisti citati nel titolo della mostra. Gauguin con ‘Ciotola di frutta e boccale davanti ad una finestra’ (1890), Matisse con il ritratto di André Derain (1905) e Picasso con ‘Busto di donna’ del 1909. Poi ‘Autoritratto con gigli gialli’ (1907-1908), la tela ‘Contadini che raccolgono le mele’ e il ‘Polittico della Mietitura’ (entrambi 1911) e poi i suoi dipinti di nudi, che la portarono a processo per oscenità. In questa occasione può essere ammirato il Paravento, ora restaurato, che la collezionista americana Rue Winterbotham Carpenter commissionò a Natalia nel 1927 per l’Arts Club di Chicago. Nella sezione dedicata al suo soggiorno italiano ‘Dinamismo di un ciclista studio di Boccioni ed il ‘Ciclista’ della Goncharova senza dimenticare i ‘Quattro Evangelisti’ del 1916. Nella sezione dedicata al Teatro spicca il ‘Disegno della scenografia per la scena finale del balletto L’Oiseau de feu’ di Stravinskj del 1954.