Nasce La Casetta di Timmi, luogo di protezione per minori a rischio

A Carugo (CO) nasce una comunità di Terre des Hommes e Comin che ospiterà bambini a rischio, in un immobile confiscato alla ‘ndrangheta

https://www.vocenews.it/wp-content/uploads/2020/12/TdH-Casetta-di-Timmi_VoceNews.jpg

È stata inaugurata a Carugo (Como) la Casetta di Timmi, prima comunità educativo-familiare di Terre des Hommes e Comin, che accoglierà bambini da 0 a 5 anni allontanati dalla propria famiglia su provvedimento dell’autorità giudiziaria. Si tratta di minori spesso vittime di violenza e maltrattamento, un reato che nel 2019 nella sola Lombardia ha colpito 327 minori. Situata in una villetta confiscata alla ‘ndrangheta, questa struttura ospiterà una famiglia selezionata che, con il supporto di operatori qualificati, garantirà la necessaria cura e protezione ai bambini per il periodo della loro permanenza. L’apertura della Casetta di Timmi è stata resa possibile grazie a diversi sostenitori tra i quali Pramerica Sgr, società di gestione del risparmio del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Un luogo dove ritrovare fiducia nel mondo degli adulti

La Casetta di Timmi accoglierà fino a 6 bambine e bambini, che in questo luogo potranno trovare la serenità, la fiducia nel mondo degli adulti e riacquisire un ritmo di vita adatto alla loro età. L’obiettivo è recuperare il benessere psicofisico dei bimbi accolti, per favorire un rientro sicuro del bambino presso la propria famiglia, ove possibile, oppure per accompagnarlo nel delicato cammino verso un affido o un’adozione.

“La Casetta di Timmi rappresenta per Terre des Hommes un traguardo importante nella strategia di contrasto e prevenzione della violenza sui bambini della nostra Fondazione” dichiara Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia di Terre des Hommes “Questo progetto, infatti, ci permette finalmente, di offrire quella cura, assistenza e protezione che ogni bambino fragile, allontanato dalla propria famiglia, dovrebbe avere”.

“Questo progetto” aggiunge Claudio Figini, vicepresidente della cooperativa sociale Comin “rappresenta un nuovo importante passo nel cammino di accoglienza che dal 1975 stiamo percorrendo. La Casetta di Timmi si fonda su tre pilastri, quello professionale costituito dall’equipe educativa, quello famigliare rappresentato da Silvia e Javier, determinante soprattutto per garantire una crescita sana, vista l’età dei bambini accolti, e infine quello composto dalla comunità sociale circostante. Siamo molto contenti di poter attuare questo progetto con Terre des Hommes. Due storie diverse che si incrociano su un terreno valoriale comune”.

Un modello di gestione educativa

La Casetta di Timmi intende proporre anche un modello di gestione educativa: la comunità si avvale di un’equipe con operatori professionali qualificati e costantemente formati, che affiancano la famiglia per garantire una gestione condivisa e corresponsabile della comunità. L’equipe educativa è inoltre supportata da una supervisione psicologica e legale, indispensabile sia per un’ottimale presa in carico delle situazioni dei bambini accolti, sia per monitorare il benessere stesso dell’equipe, garantendo una gestione educativa curata ed efficace. Un gruppo di lavoro di adulti affiatati, preparati, corresponsabili, può costruire infatti un clima educativo caldo e accogliente, primo passo fondamentale perché il senso di cura si trasmetta anche agli ospiti della comunità.

Occasione di apertura alla comunità locale

La Casetta di Timmi vuole essere altresì un’occasione di apertura alla comunità locale: il suo intervento, infatti, si integra con i servizi del territorio ed è supportato dalla comunità locale allargata. Il percorso di ciascun bambino e bambina ospiti della casa sarà progettato in collaborazione con i servizi di Tutela referenti. Una comunità di accoglienza radicata nel territorio dispone quindi di risorse preziose, quali affetto, prossimità, collaborazioni.

“Si tratta di una risposta ferma e decisa dello Stato che afferma il primato della legalità” – spiega Daniele Colombo, Sindaco di Carugo – “L’immobile confiscato alle mafie, grazie alla preziosa collaborazione che si è instaurata tra Istituzioni ed enti del terzo settore, torna ad essere a disposizione della Comunità e svolgerà un’importante funzione sociale di accoglienza per i bambini vittime di maltrattamento. È stato un percorso lungo e difficile che abbiamo voluto affrontare però con determinazione, proprio per cercare di dare un segnale preciso e concreto alle organizzazioni mafiose: lo Stato e il rispetto delle regole vincono sempre”.