
Sabato scorso Milano è stata teatro di un’altra manifestazione pro Palestina a sostegno del popolo in conflitto. Una mobilitazione che il 12 aprile ha richiamato migliaia di partecipanti, mossa dalla crescente indignazione per la tragedia umanitaria in corso a Gaza. Tuttavia, ci sono stati episodi che hanno generato forti polemiche, tra cui scritte intimidatorie apparse sui muri cittadini. Una in particolare ha destato sconcerto: “Spara a Giorgia”, un chiaro riferimento alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
La ferma condanna di Giuseppe Sala: “Parole inaccettabili”
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha affidato ai social la sua reazione. Pur riconoscendo il dolore e la rabbia legati alla crisi mediorientale, ha denunciato con fermezza le minacce rivolte alla premier. “La sofferenza del popolo di Gaza è indicibile, ma certe espressioni sono intollerabili. Davvero intollerabili”, ha scritto. Sala ha poi invitato a ritrovare il senso della misura nel dibattito politico e sociale, sottolineando come la radicalizzazione delle posizioni, spesso più verbale che concreta, stia sostituendo una visione strategica di lungo periodo.
Un mondo in fiamme: l’appello alla lucidità
Nel suo intervento, il sindaco ha ricordato come nel mondo siano attualmente in corso oltre 50 conflitti, molti dei quali ignorati dall’opinione pubblica occidentale. “Viviamo in una stagione in cui la politica si divide su tutto”, ha osservato, “e questo sembra generare consenso, ma a scapito della razionalità”. Ha poi criticato le promesse elettorali irrealistiche, come quelle pronunciate da Donald Trump sull’Ucraina, che ha definito “folli e vuote”.
Identificati i responsabili delle scritte e dei danneggiamenti
A seguito dei disordini verificatisi lungo la manifestazione pro Palestina, la questura di Milano ha reso noto l’esito delle indagini preliminari. Sei manifestanti, cinque uomini e una donna tra i 19 e i 30 anni, sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale. Due di loro sono accusati anche di danneggiamento e uno è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico.
Vetrine danneggiate e scritte sui muri: l’azione degli anarchici
Secondo quanto riferito dalla questura, una frangia di circa quaranta manifestanti riconducibile all’area anarchica ha compiuto atti vandalici durante il primo tratto del corteo, colpendo banche e attività commerciali. Gli organizzatori hanno tentato invano di placare la situazione, ma è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per isolare il gruppo.
Provvedimenti restrittivi per i fermati
Il dispositivo di sicurezza ha agito in piazzale Baiamonti, consentendo al corteo principale di proseguire in sicurezza. Il gruppo responsabile dei disordini è stato circondato e allontanato senza incidenti. Tutti i fermati sono stati sottoposti a Dacur (divieto di accesso a determinate aree urbane), mentre per tre è scattato il foglio di via da Milano. Uno di loro, già noto alle forze dell’ordine, ha ricevuto anche un avviso orale. Le indagini della Digos sono ancora in corso per individuare altri responsabili.
Photo: Claudio Furlan, @La Presse 1