Lotta all’estremismo violento: approcci multidimensionale del Marocco

In occasione della “Giornata internazionale per la prevenzione dell’estremismo violento” dell’ONU che si celebra oggi e a pochi giorni dalla pubblicazione dell’ultimo rapporto annuale del Dipartimento di Stato americano sul terrorismo, la strategia multimensionale del Marocco continua a suscitare forte interesse ed apprezzamento.
Il rapporto americano posiziona il paese nord africano tra i paesi più all’avanguardia nella prevenzione e nella lotta al terrorismo e al radicalismo, accogliendo con favore il suo impegno, bilaterale e multilaterale, per il rafforzamento della cooperazione istituzionale a livello regionale e internazionale.
Questa politica anticipatrice ha permesso di smantellare numerosi canali di reclutamento di estremisti o cellule che preparavano atti terroristici, rafforzando il suo ruolo come partner essenziale.
Il Marocco deve infatti lottare contro la minaccia del radicalismo, la povertà, l’esclusione, la precarietà e l’analfabetismo ed impegnato, sottolinea il rapporto, nella decostruzione delle tesi ideologiche errate che danno origine all’estremismo violento.
La strategia multidimensionale del paese nord africano è stata concepita per integrare aspetti religiosi, di sicurezza, giuridici e socioeconomici.  Un modello, unico tra i paesi arabi ed africani, che ha riservato una speciale attenzione alla dimensione relativa alla prevenzione, alla formazione degli imam (guide spirituali) e degli attori religiosi, alla ristrutturazione della gestione del campo religioso in generale.
Le successive, coraggiose, riforme adottate in questa direzione hanno fatto guadagnare al Regno un ruolo di leadership riconosciuta, tanto da ospitare i più importanti forum internazionali nella prevenzione del radicalismo e lotta al terrorismo.
Sempre nell’ambito religioso, la strategia nazionale del Marocco ha posto particolare enfasi sulla promozione del dialogo interculturale e interreligioso, come approccio prioritario per affrontare il terrorismo e l’estremismo violento da una parte , e favorendo l’apertura, la moderazione, la tolleranza e il dialogo dall’altra.
@riproduzione riservata