
Chi frequenta i social, soprattutto TikTok, li ha sicuramente visti: sono morbidi, inquietanti, adorabili. I Labubu, figure animaliformi create dall’artista Kasing Lung e prodotte da Pop Mart, hanno rapidamente scalato le vette della cultura pop. Non si tratta solo di pupazzi: sono veri e propri oggetti di culto, tanto che in occasione delle nuove uscite centinaia di fan si mettono in fila per ore davanti ai negozi.
Non stupisce che anche le passerelle delle fashion week internazionali abbiano ceduto al fascino di questi peluche dal design “ugly cute”: un misto tra il tenero e il terrificante che affascina celebrities e collezionisti di tutto il mondo.
Dalle blind box al fenomeno globale: il successo di Pop Mart
Il boom dei Labubu è il risultato di una strategia commerciale ben precisa. Pop Mart, il marchio cinese che li produce, ha puntato tutto sul concetto di blind box: ogni scatola è chiusa e il contenuto una sorpresa. Una mossa geniale, capace di stimolare il desiderio e l’ossessione per le edizioni rare, creando una frenesia collettiva da caccia al tesoro.
La crescita economica di Pop Mart è stata impressionante. Tra il 2023 e il 2024, il brand ha registrato un aumento dei ricavi del 107%, superando giganti storici come Mattel e Sanrio. Solo nella prima metà del 2024, la società ha incassato oltre 640 milioni di dollari, arrivando a triplicare le vendite fuori dalla Cina.
Celebrities e Labubu: quando l’arte diventa moda
Il vero punto di svolta arriva grazie a Lisa dei BLACKPINK. La cantante e attrice ha condiviso pubblicamente la sua passione per i Labubu, sfoggiandoli in interviste ed eventi. Il suo endorsement ha scatenato un effetto domino: oggi anche star come Dua Lipa, Selena Gomez e Rihanna ne fanno collezione.
I Labubu sono diventati accessori di tendenza, visti anche tra il pubblico delle fashion week e indossati come portachiavi di lusso, pezzi unici e ironici nel mondo iper-curato dell’alta moda.
Milano e la febbre da Labubu: file all’alba per accaparrarseli
In Italia, il punto nevralgico del fenomeno è Milano. Precisamente in Corso Buenos Aires 3, sede dell’unico Pop Mart store nazionale. Ad ogni lancio, la fila comincia alle prime luci dell’alba, spesso già dalle 5 del mattino.
L’azienda, consapevole dell’effetto “hype”, rilascia quantità limitate per alimentare il desiderio e moltiplicare il valore percepito. I restock vengono annunciati via social, contribuendo a creare veri e propri eventi virali offline.
Un secondo punto vendita è già in costruzione: aprirà presto in via Dante 6, a due passi dal Duomo.
Come riconoscere un Labubu originale?
Nel mare di imitazioni che invadono il mercato, distinguere un autentico Labubu è essenziale per i veri appassionati. Ecco gli elementi chiave da tenere d’occhio:
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Articolazioni mobili: le mani e i piedi devono poter ruotare completamente.
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Logo invisibile: sotto al piede, visibile solo con luce UV, è presente un marchio di autenticità.
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Etichetta con QR code: deve rimandare alla pagina ufficiale del servizio clienti Pop Mart.
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Moschettone con scritta corretta: la “s” di “monsters” è collegata direttamente alla testa del pupazzo.
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Prezzo congruo: i modelli base partono da 20 euro; le edizioni speciali possono arrivare anche a diverse centinaia.
Kasing Lung: l’artista dietro il mito
Dietro il successo di Labubu si cela l’illustratore belga-cinese Kasing Lung. Nato nel mondo dei libri per bambini, ha dato vita a un universo popolato da creature malinconiche e magiche, tra cui Labubu, lo spirito ribelle e dolce allo stesso tempo.
Le sue creazioni ricordano le atmosfere di Tim Burton: fiabe gotiche dove l’imperfezione è bellezza e l’outsider diventa eroe.
Un universo narrativo: tra storytelling e personalizzazioni
Ogni serie di Labubu racconta una storia. Astronauta, pirata, chef, vampiro: il pupazzo si trasforma continuamente, esplorando ruoli e identità. Questo aspetto ha spinto molti fan a personalizzarli ulteriormente, con cappellini su misura, abiti cuciti a mano e accessori creati da piccoli artigiani su commissione.
Il fenomeno ha dato vita a un’economia parallela, alimentata da creatività, nostalgia e connessione emotiva.
Il valore dei Labubu: collezione, investimento e cultura pop
Oltre al lato estetico ed emotivo, i Labubu sono diventati vere e proprie monete da collezione. Alcuni pezzi rari vengono venduti a prezzi da capogiro nel mercato secondario, come accade con le sneaker o gli NFT fisici.
Non sono semplici oggetti: rappresentano uno stile di vita, una community e un modo di vedere il mondo, fatto di memoria infantile, affetto e desiderio di unicità.
Perché Labubu è molto più di un giocattolo
I Labubu affascinano perché rispecchiano il bisogno contemporaneo di autenticità, di imperfezione che diventa arte. Sono creature che parlano alla nostra parte più profonda: il bambino che cerca meraviglia, il collezionista che insegue la rarità, il giovane adulto che vuole distinguersi in un mondo sempre più omologato.
Non è solo marketing: è emozione. E il successo dei Labubu è destinato a durare finché ci sarà qualcuno pronto a credere che anche un piccolo mostriciattolo possa avere un’anima.