
Solo chi è in malafede può credere all’ultima fake news di Hamas che da qualche giorno è riportata pappagallescamente da tutti i media: il sedicente insegnante arabo gazavo rilasciato dagli israeliani dopo essere stato in prigione e che appare terribilmente dimagrito ed emaciato dopo la detenzione. Niente di più falso. Il nome del tipo sarebbe Ibrahim Mohammad Khaleel al-Shaweesh e, nell’unica foto in cui appare, la sua immagine è accostata a quella di un altro individuo spacciato per essere lui prima dell’osceno dimagrimento.
Ebbene, la notizia ha iniziato a fare il giro del web postata da vari account, in cui tutti i profili si dichiarano essere suoi ex studenti. Peccato che gli account siano inventati e i post siano tutti esattamente identici, fatti col “copia/incolla”. Nemmeno la malizia di scrivere testi diversi, ma tanto Hamas sa che ai media occidentali la verità non interessa, bensì solo accusare Israele di crimini mai commessi.
Ecco due esempi delle decine di post identici apparsi:
Le foto appartengono a due uomini diversi.
Ma soprattutto di questo tizio nessuno sapeva nulla fino al 9 febbraio, nessun articolo, nessuna citazione, nessuna accusa, non si sa perché sarebbe dovuto essere stato arrestato, nessuna sentenza: infatti con quel nome non è mai stato arrestato nessuno dalle Forze Israeliane. Ancora: il fantomatico tizio emaciato della foto non è mai stato liberato il 9 febbraio 2025, giacché non era mai stato arrestato, e non esiste nessuno col suo nome. Tutta una montatura.
Questo è il suo nome in ebraico per chi volesse compiere una semplice ricerca, e non lo troverà nella lista dei prigionieri criminali arabi rilasciati da Israele, perché non era in prigione:
איברהים מוחמד ח’אל אל-שוויש
La foto dell’altro tizio in questione appartiene a un malato terminale di cancro al colon, e non ha nulla a che fare coi prigionieri arabi rilasciati da Israele, come confermato dalla professoressa Fundji Benedict esperta in diritti umani internazionali dell’Universitée Libre de Bruxelles, PH.D Anthropology, Political researcher and anthropologist, with additional degrees in Economics, International Human Rights, and African studies.
Il vero nome dell’uomo è Abdul Baset Mutan, 48 anni, della città di Burqa, a est di Ramallah, con un cancro terminale al colon. L’uomo fu arrestato nel 2023 per sei mesi per reati amministrativi, e la pena era stata rinnovata per altri tre mesi. Curato negli ospedali israeliani, era stato quindi rilasciato nel maggio 2024: questi dati erano stati forniti dalla stessa Palestinian Prisoner Society (PPS). Adesso hanno pensato bene di trasformare quella notizia nella fake news del prigioniero denutrito.
Evidentemente dopo le fake news dei bambini congelati nei campi profughi a 20 gradi, ora la propaganda degli assassini ci prova coi malati terminali di cancro.
di Andrea B. Nardi