La Conversione di Saulo di Caravaggio a Palazzo Barberini fino al 30 settembre

Il dipinto noto come Pala Odescalchi resta esposto a Palazzo Barberini di Roma dopo il successo della mostra Caravaggio 2025

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Palazzo Barberini. Sala Paesaggi. Esposizione della Pala Odescalchi di Caravaggio. Foto Alberto Novelli e Alessio Panunzi

Dopo il grande successo della mostra Caravaggio 2025, le Gallerie Nazionali di Arte Antica annunciano che il capolavoro di Caravaggio La Conversione di Saulo – noto come Pala Odescalchi – resterà esposto a Palazzo Barberini fino al 30 settembre.

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Caravaggio. La Conversione di Saulo. Pala Odescalchi. Foto Alberto Novelli e Alessio Panunzi

Il Saulo di Caravaggio A Palazzo Barberini fino al 30 settembre

La Conversione di Saulo di Caravaggio noto come Pala Odescalchi sarà esposto a Palazzo Barberini fino al 30 settembre prossimo.  La decisione delle Gallerie Nazionali di Arte Antica è giunta dopo il successo della mostra Caravaggio 2025. La Sala Paesaggi situata al piano nobile del museo ospiterà quindi il dipinto posto a raffronto con la copia ad alta definizione con l’altra Conversione di Saulo custodita presso la Cappella Cerasi di Santa Maria del Popolo. La Pala Odescalchi, inoltre, sarà presentata con la riflettografia infrarossa realizzata in occasione del restauro dell’opera nel 2006.

Caravaggio. La storia delle due Conversioni di Saulo

Nel 1600 il banchiere Tiberio Cerasi commissionò a Caravaggio due dipinti per la sua cappella di famiglia. Per ragioni ancora poco chiare, le due opere – tra cui la Conversione di Saulo – non furono mai esposte nella Cappella. Caravaggio ne realizzò due nuove versioni, questa volta su tela, che oggi si possono ancora ammirare in Santa Maria del Popolo a Roma, di proprietà del Fondo Edifici di Culto.

La pala originaria, invece, dopo vari passaggi di proprietà, è confluita nella collezione di Nicoletta Odescalchi, a cui appartiene tuttora. L’accostamento espositivo tra le due opere è di grande interesse. Infatti consente di approfondire il processo creativo del Caravaggio e le profonde trasformazioni nella sua concezione pittorica. La Pala Odescalchi colpisce per l’energia compositiva ed il particolare dinamismo della scena di ‘folla’. La versione conservata in Santa Maria del Popolo, esposta tramite una riproduzione ad altissima risoluzione, oltre ad essere più piccola ed espone una scena di particolare intimità.

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Caravaggio. La Conversione di Saulo. della Cappella Cerasi a Santa Mafia del Popolo. Foto Alberto Novelli e Alessio Panunzi.

Per la Pala Odescalchi analisi con la riflettografia

Questo focus di Palazzo Barberini sulla Pala Odescalchi possiede un altro importante punto di interesse. Accanto al dipinto originale, infatti, ci sarà anche la copia della riflettografia infrarossa realizzata in occasione del restauro nel 2006. Lo strumento consente di evidenziare le scelte tecniche e compositive adottate da Caravaggio per questo suo grande capolavoro. Questo tipo di analisi ci rivela che il pittore utilizzò un fondo grigio chiaro steso in diagonale per simulare la trama della tela. Inoltre si evidenziano incisioni a stilo, disegni a pennello e, soprattutto, diversi ripensamenti. Il volto di Paolo fu modificato più volte, Cristo inizialmente era senza barba ed inoltre sono evidenti variazioni nelle armi, nella vegetazione e nei dettagli decorativi. Poi, altro elemento di interesse, per la superficie pittorica l’impiego di pigmenti pregiati e rari per Caravaggio, come l’azzurrite, l’argento e l’oro.

 

Caravaggio.

La Conversione di Saulo – Pala Odescalchi

Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini

Via delle Quattro Fontane 13, Roma

Sala Paesaggi

Dal 24 luglio – 30 settembre 2025