Javier Milei, “il re della giungla”, è il nuovo presidente dell’Argentina

Javier Milei, ultraliberista di destra, è il nuovo presidente eletto dell’Argentina.

Con l’86% dei voti scrutinati, l’anarcocapitalista ha vinto il ballottaggio contro il candidato peronista progressista Sergio Massa con il 56% dei voti. “Oggi inizia la fine della decadenza argentina”, ha dichiarato Milei nel suo primo discorso. “Riprendiamo il cammino che non avremmo mai dovuto perdere. Finisce il modello dello stato che impoverisce e benedice solo alcuni mentre la maggioranza soffre”.

Milei ha avvertito la “casta”, ovvero l’élite politica e imprenditoriale argentina, che sarà “implacabile”. Ha inoltre chiesto al governo peronista di Alberto Fernández di “prendersi carico del Paese fino alla fine del mandato”. Milei assumerà il suo mandato il 10 dicembre, nel quarantesimo anniversario della democrazia dall’ultima dittatura militare. “La situazione è drammatica”, ha affermato il vincitore, elencando l’inflazione, la povertà, la miseria e l’insicurezza come le sfide più urgenti. “L’Argentina ha un futuro ed è liberale”, ha poi osservato promettendo che, tra 35 anni, il Paese sarà “una potenza mondiale” per poi scandire il suo motto: “Viva la libertà, maledizione”.

Chi è “Il re della giungla”?

Ex portiere della squadra di calcio il Chacarita Juniors, vive con cinque mastini inglesi che chiama i suoi “figli”. È fidanzato con la comica argentina Fátima Florez. Javier Gerardo Milei, nato a Buenos Aires nel 1970, è un politico ultraliberista, economista, scrittore. Milei viene definito come il “fenomeno politico argentino”. Negli ultimi anni la sua popolarità è cresciuta in maniera esponenziale. A solo un anno dalla sua discesa in politica nel 2021 diventa deputato della Repubblica Argentina. “Non sono qui per guidare gli agnelli, ma per risvegliare i leoni”, ha detto Milei durante un comizio, definendosi “il re della giungla” ed estraendo una motosega durante il meeting.

Milei è autore di numerosi libri di politica ed economia. È un fedele dei postulati formulati dagli economisti della scuola austriaca e si definisce “anarco-capitalista”.

Nel pieno della crisi economica Milei ha continuato a lanciare proposte controverse che hanno avuto un forte impatto mediatico. Il suo “piano motosega” prevede la brusca riduzione della spesa pubblica, la riduzione di dieci dei diciotto Ministeri del potere esecutivo e la dollarizzazione dell’economia.

In una recente intervista con la tv americana Fox News, ha dichiarato che il cambiamento climatico fa parte dell'”agenda socialista”. Milei è politicamente vicino all’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro e all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, soprattutto per il loro anticomunismo e la critica al socialismo.

L’elezione Milei evento storico per l’Argentina

L’ultraliberista ha vinto le elezioni con un’ampia maggioranza, promettendo di cambiare radicalmente il modello economico e politico del Paese.

Il suo programma, basato sull’anarco-capitalismo, prevede la riduzione drastica della spesa pubblica, la privatizzazione di numerosi servizi pubblici e la chiusura della Banca Centrale. Milei è un personaggio controverso e le sue politiche sono destinate a dividere l’opinione pubblica argentina. Tuttavia, la sua vittoria è un segnale del malcontento diffuso nei confronti del sistema politico e dell’economia tradizionale.

 

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