
Un violento incendio divampato intorno alle 17:00 presso lo stabilimento Chimpex Industriale SpA di Pascarola, nel comune di Caivano, ha generato una vasta colonna di fumo nero. L’incendio visibile anche a chilometri di distanza, nella serata del 9 aprile, resterà impressa nella memoria degli abitanti dell’area nord di Napoli. Le autorità hanno subito lanciato l’allarme per il rischio chimico. La popolazione è stata invitata a non uscire di casa, chiudere porte e finestre, e disattivare gli impianti di climatizzazione.
Aria di nuovo respirabile, ma si attendono conferme ufficiali
Secondo i primi dati diffusi da Arpac (Agenzia regionale per la protezione ambientale), la qualità dell’aria nella zona è tornata su valori considerati accettabili. Tuttavia, si tratta di risultati preliminari e non ancora certificati ufficialmente. I rilievi presso la Chimpex, proseguono per accertare l’eventuale presenza di diossine e altre sostanze pericolose depositatesi al suolo per l’incendio.
Chimpex, incendio e impatto sull’ambiente: le precauzioni adottate
Nonostante l’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco e l’assenza di feriti — tutti i 70 dipendenti presenti nello stabilimento sono stati messi in salvo — resta alto l’allarme per un possibile disastro ambientale. La nube tossica ha interessato un’ampia area, estendendosi da Caivano fino a comuni come Marcianise, Acerra, Afragola, Cardito, Casoria. Sono stati interessati diversi centri del Casertano, coinvolgendo centinaia di migliaia di residenti.
In via precauzionale, il Comune di Acerra ha disposto per giovedì 10 aprile la chiusura di scuole e parchi pubblici, in attesa di ulteriori valutazioni sanitarie e ambientali.
Indagini in corso per ricostruire la dinamica dell’incendio
Le forze dell’ordine, coordinate dai Carabinieri della compagnia di Caivano e dalla Polizia Locale, stanno conducendo approfondite indagini per risalire alle cause del rogo. Fondamentale il contributo del nucleo speciale Nbcr (Nucleare, biologico, chimico e radiologico) e dei comandi dei Vigili del Fuoco di Napoli e Caserta. L’Arpac ha inoltre predisposto l’installazione di laboratori mobili per monitorare costantemente i livelli di inquinamento.
Incendio: il ruolo della Chimpex e le caratteristiche dello stabilimento
La Chimpex Industriale SpA, attiva dal 1982, opera nel settore della consulenza, produzione e distribuzione chimica. Con sede legale a Milano e centro operativo a Napoli, l’azienda gestisce impianti “strategici” anche a Bari e a Busseto (PR), per una distribuzione capillare sul territorio nazionale.
Lo stabilimento di Caivano si estende su una superficie di 60.000 metri quadrati, ospita oltre 4.500 mc di solventi,. Dispone di un laboratorio di analisi chimiche. Vengono prodotti, tra gli altri, l’AdBlue® (usato nei motori diesel per ridurre le emissioni) e miscele di solventi e polveri chimiche.
In attesa di certezze: attenzione alta sulla salute pubblica
Le prossime ore saranno cruciali per comprendere la reale portata dell’inquinamento generato dall’incendio. Se da un lato la situazione sembra stabilizzarsi, dall’altro l’attesa dei dati ufficiali su diossine e polveri sottili mantiene alta la soglia di preoccupazione. Le autorità sanitarie e ambientali continuano a monitorare la situazione, mentre i cittadini sono chiamati alla massima prudenza.