La Giovane Donna capolavoro di Correggio torna a Reggio Emilia

A cinque secoli dalla sua esecuzione, a partire dal 24 ottobre l’eccezionale ritorno del Ritratto di Giovane Donna, proveniente dall’Ermitage di San Pietroburgo.

Correggio

Per cinque mesi, dal 24 ottobre 2019 all’8 marzo 2020 sarà possibile ammirare anche in Italia il dipinto più famoso di Correggio, “La Giovane Donna“, grazie all’accordo tra la Fondazione Palazzo Magnani, il comune di Reggio Emilia e il museo Ermitage.

Correggio e la Giovane Donna a Reggio Emilia

Un ritorno ideale dell’artista in una delle sue terre d’elezione, Reggio Emilia, nella più bella delle cornici: i Chiostri benedettini di San Pietro, curati da un altro grande del Rinascimento, Giulio Romano, e di recente oggetto di restauro per adibirli a sede espositiva.

La mostra evento

la mostra è frutto del protocollo d’intesa sottoscritto dalla Fondazione Palazzo Magnani con il Museo Ermitage, una delle istituzioni culturali più importanti del mondo, con oltre 4 milioni di visitatori e 3 milioni di oggetti conservati.

“L’esposizione della Giovane donna” afferma il Presidente della Fondazione Davide Zanichelli, “consentirà di riprendere anche lo stato dell’arte sui molti aspetti ancora incerti che caratterizzano il dipinto: il nome della persona ritratta, l’interpretazione dei segni e dei simboli che la ornano, le finalità per cui fu dipinta. Tutto ciò contribuirà a rendere ancora più coinvolgente l’esposizione di uno dei grandi capolavori della ritrattistica rinascimentale, equiparabile ai grandi ritratti di Leonardo e di Raffaello”.

L’identità della Giovane Donna di Correggio

Non si sa nulla del committente dell’opera, né delle vicende che hanno portato il quadro in giro per il mondo, fino all’apparizione, agli inizi del Novecento, nella collezione privata di un principe russo. Dipinto di enigmatico fascino, tanti sono stati i tentativi di dare un’identità alla giovane donna ritratta da Correggio: c’è chi ha visto in lei la poetessa Veronica Gambara della Signoria di Correggio, della quale sarebbe poi stata reggente, ma gli studiosi non sono in accordo.

L’enigma omerico

Così come si è tentato di spiegare il significato delle parole impresse sul bordo della tazza che la giovane tiene tra le mani: una citazione omerica, segno che la dama apparteneva ad un ambiente culturale e sociale di alto livello, testimoniato anche dall’abbigliamento, dai gioielli e dalla elaborata acconciatura.