Firenze non deve morire di criminalità

Firenze. La meravigliosa Firenze in cui sono cresciuto, pure nel periodo di “Amici miei”. Oggi è meno meravigliosa purtroppo e pure “sotto scacco” a causa del degrado e di una crescente criminalità di strada. Firenze vuol dire fuochi d’artificio abusivi e pure bombe carta che ogni tanto si sentono di notte. In totale circa 100 giorni all’anno ci sorbiamo i fuochi. Moderna abitudine criminale. Firenze vuol dire spaccate notturne nelle auto e nei negozi. Firenze vuol dire città per ricchi desertificata senza più residenti in centro e zone limitrofe. Firenze vuol dire piazze di spaccio sempre più diffuse. Serve intervenire con misure mirate prima che sia troppo tardi. Firenze è troppo bella per morire… Di criminalità. Noi fiorentini non ci siamo abituati e mai ci abitueremo.

Come Fondazione Caponnetto il 6 dicembre ci siamo riuniti a ricordare il giudice e l’uomo che affettuosamente chiamavamo Nonno Nino. Il 6 dicembre abbiamo deciso di organizzare due gruppi di lavoro, uno dedicato a lavorare al cambiamento chirurgico della legge denominata Cartabia per eliminare il senso di impunità ed implementare delle misure innovative nazionali di contrasto al crimine; ed uno dedicato alla sicurezza urbana mettendo a disposizione le proprie competenze per un sistema integrato locale di contrasto alla criminalità di strada.

@riproduzione riservata