Firenze non deve morire di criminalità. Il punto dopo il sit-in dei comitati

Il 25 gennaio scorso una ventina di comitati cittadini fiorentini con il sostegno della Fondazione Caponnetto hanno fatto un sit-in davanti al Duomo, luogo assegnato dalla questura per praticità al grido di “diciamo basta alla criminalità” e presentando un pacchetto pratico di proposte pragmatiche per far fronte alla crescente insicurezza.

Il sit-in ha visto la partecipazione di una rappresentanza di circa 100 cittadini. Per essere le 11 del mattino di un giorno feriale, direi che è un ottimo risultato, visto, che molti di quelli che storicamente considerano la sicurezza un tema tabù da non trattare, si può dire che “gufavano” sperando fosse un flop, ma così non è stato. Il “gufamento” avveniva ovviamente in modo indiretto, per non esporsi nei confronti dei cittadini arrabbiati. A Firenze per loro la situazione, noi che siamo preoccupati per la sicurezza, la sopravvalutiamo parlando di un pericolo che non esiste. Roviniamo il turismo parlandone. Ossia cadono nel luogo comune dell’isola felice.

Ebbene non è la prima volta che ciò accade, ma coloro che sottovalutano, poi, si devono scontrare con la realtà criminale. Oggi, il giorno dopo il sit in, è avvenuto l’ennesimo fattaccio. Un tentativo di rapina, uno dei tanti, finito nel sangue in un mini market all’inizio di via dello Statuto, in una zona residenziale. Il giovane minorenne che ha tentato la rapina si è scontrato con la resistenza del proprietario del mini market. È spuntato un coltello, non si sa da parte di chi, ed entrambi son risultati feriti con un rapido trasferimento in ospedale.
Ai carabinieri toccherà ricostruire l’accaduto e le responsabilità.

Questo fatto però ci insegna alcune cose.
In primo luogo mai sottovalutare la criminalità a Firenze considerandola un tabù.
In secondo luogo occorre rapidamente intervenire come più volte richiesto.
A dire il vero per fortuna a Firenze si stanno notando dei piccoli miglioramenti con un aumento delle forze dell’ordine e dei militari. Si deve continuare però ad oltranza per affrontare i vari problemi sociali e criminali di cui i principali sono:

• le gang giovanili;
• le gang non giovanili;
• i giovani non accompagnati;
• le dipendenze da droga, in particolare il crack, e alcol;
• le spaccate criminali;
• le rapine anomale;
• le aggressioni alle donne;
• i pestaggi senza motivo;
• il numero elevato di spacciatori;
• il riciclaggio nazionale ed internazionale nelle attività economiche;
• la presenza delle mafie.

Mi sono dimenticato di qualche punto sicuramente.
Noi come Fondazione Caponnetto, insieme ai comitati che decideranno di aiutarci, abbiamo deciso oggi in risposta all’ennesimo episodio di criminalità che mapperemo la città nelle sue zone per fotografare la situazione esistente.

Amiamo Firenze che è una delle città più belle al mondo, per noi fiorentini acquisiti o di nascita persino la più bella e non possiamo permettere che ulteriormente peggiori diventando una ricca e vuota città criminale.

Firenze è salvabile basta volerlo.

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