Firenze non deve morire di criminalità. Chi ama Firenze batta un colpo.

A Firenze continuano le spaccate ogni notte. Le aggressioni e le gang pure non mancano. Le risse tra sudamericani abbondano in mezzo ai fumi dell’alcol. Non siamo abituati a tutto questo a Firenze. Non è mai stata perfetta, ma sicura si. Eppure è una città relativamente piccola con circa 360 mila abitanti che calano ogni anno per le note difficoltà abitative.

A Firenze è tornato il crack coi problemi che questo comporta. Il crack porta alla dipendenza immediata che a sua volta favorisce gli accampamenti di tossicodipendenti nelle zone dello spaccio. Le Cascine risentono oramai di  questo, con duecento disperati che son diventati una bolla illegale. Che predano e consumano.A Firenze la violenza chiama la violenza,  pure per futili motivi, come il recente caso dell’aggressione a Piazza Santa Croce per un cane libero. Cosa si può fare? Bisogna dire basta a tutto ciò. Come Fondazione Caponnetto abbiamo proposto un pacchetto pratico di provvedimenti fattibili, di cui al link https://antoninocaponnetto.blogspot.com/2024/01/proposte-concrete-per-firenze-che-non.html, che auspichiamo vengano presi in carico nel prossimo futuro.

Stiamo partecipando alle riunioni dei vari comitati e invitiamo tutti al sit in, non violento, del prossimo 25 gennaio alle ore 11 a Ponte Vecchio, un luogo simbolo per Firenze. Firenze è troppo bella per morire di criminalità, ma ha poco tempo davanti a se per cambiare la situazione: 2 o 3 anni. Chi ama Firenze batta un colpo.