Nella giornata di ieri, 16 agosto 2023, Consob, Banca d’Italia e Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari in Svizzera (FINMA), hanno sottoscritto un accordo di cooperazione (MoU, Memorandum of Understanding) per agevolare lo svolgimento delle rispettive funzioni sui soggetti vigilati. “Questo MoU, anche se giuridicamente non vincolante, definisce il quadro di riferimento per un’efficace cooperazione e lo scambio di informazioni tra le tre autorità per fini di vigilanza” (cit. BdI).
Nella sesta edizione del Forum per il dialogo tra Svizzera e Italia, svoltasi a Zurigo nello scorso ottobre, ampio spazio è stato dato al tema del libero accesso al mercato italiano dei servizi finanziari da parte degli intermediari finanziari svizzeri in un’ottica funzionale ai processi evoluitivi attuali. La tematica, infatti, è stata approfondita all’interno di uno dei quattro gruppi di lavoro (quello dedicato a Fintech e finanza sostenibile) ove, accanto alla discussione sulle opportunità derivanti delle nuove tecnologie applicate alla finanza, si stanno riproponendo con forza le necessità di una maggiore apertura dei mercati dei capitali transfrontalieri.
È stato evidenziato come la Svizzera sia stato uno dei Paesi che più hanno cercato di garantire l’apertura del proprio mercato finanziario ad operatori stranieri ma, parallelamente e specificatamente con quanto definito nella Roadmap firmata nel febbraio 2015 con l’Italia, non sia ancora riuscita ad assicurarsi il pieno accesso. Ciò ha determinato e determina rilevanti implicazioni, ben note, sulla piazza finanziaria ticinese. Parallelamente, si sono approfondite le possibilità di ripresa dei colloqui sul libero accesso, tra la Svizzera e singoli Paesi europei, tra cui l’Italia, o in prospettiva, in caso di perdurante stallo nei bilaterali con le nazioni, tra la Svizzera e l’Unione europea.
Nel recente Parere del Consiglio federale dello scorso 1° febbraio 2023, è stato ribadito come “nel confronto internazionale, il diritto svizzero che disciplina l’attività bancaria e di gestione patrimoniale transfrontaliera dei prestatori di servizi esteri con clienti situati in Svizzera si caratterizza per un’impostazione liberale” attraverso una regolamentazione aperta al mercato che promuove l’attrattiva e la competitività della piazza finanziaria elvetica a livello internazionale. Tale apertura ha permesso a numerosi operatori di insediarsi in Svizzera per svolgere le proprie attività anche a livello transfrontaliero. Parallelamente, anche la clientela locale ha tratto vantaggio da una più ampia gamma di servizi e dalla libertà di scelta che ne consegue. Il Consiglio federale “si adopera in linea di massima per la reciprocità delle condizioni di accesso al mercato e per un “level playing field” (cfr. rapporto del Consiglio federale “Radicata in Svizzera, all’avanguardia nel mondo: Politica per una piazza finanziaria svizzera sostenibile” del 4 dicembre 2020, pag. 14.) Tuttavia, una regolamentazione svizzera più restrittiva dell’accesso al mercato per i servizi finanziari esteri comprometterebbe gli sforzi compiuti finora dalla Svizzera per l’abolizione delle restrizioni in materia di accesso al mercato presenti all’estero”.
“Per gli attori esteri le dimensioni del mercato di gestione patrimoniale svizzero sono limitate, il che relativizza fortemente il potere contrattuale e l’interesse degli altri Stati a negoziare un accesso al mercato svizzero. Non è pertanto certo che da un inasprimento del regime di accesso al mercato nei confronti dei prestatori esteri alla Svizzera deriverebbero benefici concreti. Viceversa, per la piazza economica e finanziaria svizzera prevalgono finora i benefici di una regolamentazione aperta dell’accesso al mercato.”Parallelamente e in considerazione dei rapidi progressi compiuti nel settore della digitalizzazione e dei servizi finanziari offerti in forma digitale, il Consiglio federale continuerà comunque a monitorare questi sviluppi, adottando all’occorrenza le misure del caso (spec. standard GAFI in tema antiriciclaggio). Nel gruppo di lavoro «Migrazioni tra vecchie sfide e nuove incognite. Modelli allo specchio», accanto a spunti più generali di riflessione sulla formazione professionale e sull’integrazione, si è dato risalto alla specifica realtà ticinese e alla presenza di una importante componente di forza lavoro della vicina Italia, con l’accordo definito da Roma e Berna sui frontalieri appena finalizzato.
Nel dibattito del gruppo di lavoro «Ex malo, bonum? La salute come ambito di azione comune», il Ticino e la Lombardia hanno avuto poi uno spazio non secondario: nella sintesi dei lavori, dopo le riflessioni generali su come Svizzera e Italia hanno affrontato la pandemia, è stata discussa la creazione di una struttura di riferimento basata sulla collaborazione tra il Ticino e la Lombardia per affrontare le nuove sfide nel campo della salute.
Infine, la sintesi del gruppo di lavoro «Sfida climatica, crisi energetica: quali risposte?» ha quindi offerto una riflessione complessiva delle situazioni di Svizzera e Italia, dei rapporti fra i due Paesi in campo energetico e delle peculiari priorità.
Molteplici sono quindi le aree di approfondimento e di lavoro per la creazione di efficienti sinergie che si innestano sugli “assi fondamentali” citati. Le scelte di governance, sia nel settore pubblico che in quello privato, stanno evolvendo sulla spinta delle trasformazioni determinate dalla sostenibilità e dalla digitalizzazione. Il ruolo di figure competenti, affidabili e con una visione proiettata al futuro, sarà imprescindibile: indispensabile, però, conoscerlo e capirlo.
Questo MoU quindi è da considerarsi un primo passo verso un futuro “diverso”?Il settore finanziario è, per sua natura, strutturato e orientato per cogliere per primo tali cambiamenti per poi farsi portatore, orizzontalmente sulle tematiche e verticalmente sui soggetti con i quali interagisce, di quelli che sono i nuovi bisogni e le relative risposte funzionali e che derivano essenzialmente dall’approccio alla gestione dei rischi e di quelle che sono proposizioni per nuove progettualità e investimenti portatrici di innovazione e valore aggiunto di shumpeteriana memoria.
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