Fairytale-Una fiaba

In uno spazio indefinito vagano anime perse di personaggi in attesa di trovare pace. Sono gli spiriti che hanno fatto la storia e quelli che l’hanno subita. Tra gli altri ci sono Hitler e Mussolini che dissertano con Stalin o Churchill . Personaggi schiavi di un limbo si confrontano provando a tirare le somme di un’esistenza. Fairytale è un film di Alexander Sukorv. Il regista ripresenta la sua personale riflessione sulla storia fatta di condizionamenti continui. Non esiste un corso vero e proprio e il mondo non è altro che contaminazione di scelte altrui.

Come in Arca Russa o nel recente Francofonia Sukorv mostra, senza dimostrare, quanto il tempo si ripeta costantemente. Dalle parole di anime autoritarie del passato si possono riscontrare tutte quelle analogie che il presente continua a contenere. Un film particolare, che fa della parola il punto di forza elevando il pensiero a protagonista assoluto. Nessuna teoria di fondo per Favola solo la missione di presentare alcune domande nella testa di spiriti così famigerati da essere ancora oggi veri e propri enigmi. Da Napoleone a Gesù il regista regala una carrellata di pareri e insicurezze umane di grande impatto.

Pur ipotizzando le menti altrui Favola dimostra plausibilità nell’approccio ai suoi protagonisti. Monologhi intervallati, dove possibile, a filmati che non dichiarano ideologia, ma dimostrano coerenza con il dubbio di alcune certezze. L’atmosfera creata da questo insieme di grafica e immagini è di incertezza che porta lo spettatore in una dimensione alternativa lasciandogli il libero arbitrio per approfondire o ignorare . Forse poco film Favola parla di umani, evitando qualsiasi riflessione sul totalitarismo e provando a istillare un dubbio sul valore stesso.

La dimensione eterea ricorda quanto sia difficile parlare d’importanza assoluta e quanto nulla sia mai come appare. Un viaggio attraverso la verità e l’onesta intellettuale che arriva in silenzio e sconvolge le menti che saranno, un giorno, protagoniste. Nulla cambia nel tempo soprattutto l’uomo. Cinema umanista e necessario.