Euro 2020, sale la febbre del gol

Poche ore al fischio di inizio degli Europei di calcio, segnale di ripartenza per l’Europa e per la nostra Nazionale. Il via alle 21 con la Turchia

Superlega

L’Europa riparte e questa volta l’Italia c’è. Dopo il grande cataclisma che ha sconvolto il mondo intero, la pandemia e il piccolo grande dramma, sportivo e sociale, rappresentato per il nostro Paese dalla mancata qualificazione ai mondiali del 2018. Questa volta l’Italia è presente e si è qualificata sul campo sull’onda di risultati e vittorie che, al netto degli avversari non certo irresistibili incontrati sul suo cammino, hanno comunque dimostrato di arrivare attraverso un gioco spigliato e propositivo.

Voglia di riappropriarci di consuetudini e passioni

Alla vigilia di questo evento sportivo che ritrova una delle sue componenti fondamentali, il pubblico, non sappiamo quanta strada sarà in grado di fare la Nazionale del C.T. Mancini, ma la cosa certa è che è palpabile l’entusiasmo che sta percorrendo la Penisola all’approssimarsi del fischio d’inizio della gara con la Turchia. Sarà perché finalmente l’onda lunga dei contagi ha cominciato a scendere davvero e la campagna vaccinale sta dando gli esiti attesi e sperati, sarà perché la partita inaugurale di questi europei si terrà proprio in Italia e c’è una voglia spasmodica di ricominciare a vivere e a esaltarsi per le care vecchie passioni, per quella normalità che era stata troppo a lungo scacciata e depressa. Sarà, sarà, sarà… quello che è certo è che questi Europei sono attesi e la gente ha tanta voglia di goderseli.

Nessun fuoriclasse, ma record e imbattibilità

E gli Azzurri del Mancio ci proveranno, a regalarci quelle “notti magiche” stile Italia ’90, che ci mancano tanto e che possono prometterci, se non per il blasone degli avversari eliminati nel girone di qualificazione, soltanto in virtù dei risultati conseguiti da quando l’attuale guida tecnica è subentrata alla gestione Ventura e che parlano di una serie di vittorie da record e di una imbattibilità che dura ormai da 27 partite. Il tutto condito da un gioco mai speculativo, ma votato a cercare di attaccare mediante il fraseggio, gli schemi. Chi potranno essere i nostri protagonisti? Non abbiamo il “fuoriclasse”, quello che da solo può cambiare le partite, ma forse è meglio così… i nostri giocatori, alcuni molto giovani e talentuosi, sapranno che dovranno sudarsi la pagnotta, impastandola e cuocendola tutti insieme.

Tante belle speranze e qualche promettente talento

Insigne forse all’ultima chiamata per vincere qualcosa di importante, Immobile con una Scarpa d’oro da far brillare finalmente in Nazionale, Belotti “Gallo” che quando non canta, porta la croce… Locatelli più di Verratti, Donnarumma che, al momento senza club, ha solo la maglia azzurra e poi Berardi che può sorprendere piacevolmente, e Barella, pronto a mettersi il coltello tra i denti e a strappare palloni agli avversari per rifornire i compagni in attacco. Non sappiamo se nella finale di Londra ci saremo, ma la cosa certa è che si giocherà l’11 luglio, come quella dell’82, del Mundial di Rossi e Bearzot… e Mancini, che intanato tiene in caldo il baby Raspadori che gli ricorda tanto Pablito, lo sa.