
Andrea Delmastro è ormai il sottosegretario che ogni premier non vorrebbe avere. Se c’è una costante nella sua carriera politica, è la capacità di creare problemi alla propria maggioranza, scatenare polemiche e, cosa ancor più grave, mettere in difficoltà Giorgia Meloni, leader di un governo che già di per sé non brilla per compattezza. L’ultima grana, la sua plateale sfiducia alla riforma della giustizia voluta dal ministro Nordio, di cui ironicamente è sottosegretario, è solo l’ennesimo episodio di una carriera politica più incline al caos che alla coerenza.
Pistole, carceri e condanne: un curriculum di polemiche
Delmastro non è nuovo a incidenti politici clamorosi. Già all’inizio della legislatura si era distinto per la sua presenza durante la bizzarra performance del collega parlamentare Emanuele Pozzolo che, durante una festa di Capodanno a Rosazza, aveva sparato un colpo di pistola ferendo un partecipante. Una vicenda grottesca che aveva già messo in imbarazzo Fratelli d’Italia e la sua leader.
Poi la condanna in primo grado a otto mesi di reclusione con interdizione dai pubblici uffici per un anno per rivelazione di segreto d’ufficio nella vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito. Un episodio in cui Delmastro ha rivelato informazioni riservate a fini politici, causando un serio danno d’immagine al governo. E ancora, la sua frase choc sui detenuti durante la presentazione del mezzo blindato per il trasporto di persone al 41bis: “Non lasciamo respirare chi è dietro quel vetro”, un’espressione che ha sollevato un’ondata di indignazione e critiche. Insomma, se c’è un modo per mettere in crisi il proprio stesso governo, Delmastro lo trova sempre.
Il caso Nordio: il sottosegretario che sfiducia il suo ministro
Ma veniamo all’ultima perla. In un’intervista a “Il Foglio”, Delmastro ha demolito la riforma della giustizia del suo ministro, Carlo Nordio, definendola un disastro. “L’unica cosa figa è il sorteggio dei togati al Csm”, ha dichiarato. Per il resto, secondo lui, la riforma renderà i pubblici ministeri dei superpoliziotti, con il vero obiettivo di assoggettare la magistratura alla politica. Detto da un esponente del governo, sembra più un’accusa dell’opposizione che un’osservazione interna.
Nordio ha provato a minimizzare, parlando di “enfatizzazione giornalistica”. Ma il danno era fatto: le opposizioni hanno subito chiesto le dimissioni di Delmastro, mentre nella maggioranza è calato il gelo. Giorgia Meloni, già in difficoltà su più fronti, si è trovata a dover gestire l’ennesimo incidente senza nemmeno il tempo di prepararsi.
La Premier in ostaggio del suo sottosegretario
E qui viene il vero problema: come può Meloni continuare a tollerare un sottosegretario che mette costantemente in imbarazzo il governo? Per molto meno, in passato, altri esponenti della politica sono stati messi alla porta. Delmastro è ormai un sabotatore seriale della sua stessa maggioranza, un personaggio che mette in crisi la linea ufficiale del governo a intervalli regolari.
La sua posizione è diventata indifendibile. Rimanere al suo posto significa delegittimare il ministro Nordio, rafforzare le opposizioni e dimostrare che in Fratelli d’Italia l’indisciplina regna sovrana. Se c’è una cosa che Meloni non può permettersi è proprio la percezione di un governo allo sbando.
Delmastro, dimissioni o prossima figuraccia?
Il senatore del Pd Francesco Boccia ha colto perfettamente il punto: “In un Paese normale, il sottosegretario Delmastro dovrebbe dimettersi”. Ma l’Italia è un Paese normale? O Delmastro continuerà a restare al suo posto, pronto a regalare al governo Meloni la prossima imbarazzante polemica? Il tempo lo dirà, ma una cosa è certa: per Giorgia Meloni, il suo sottosegretario alla Giustizia è diventato un problema impossibile da ignorare.