La Piramide degli Italiani in Spagna

Piramide degli Italiani in Spagna

Nel nord della Spagna, nella provincia di Burgos, (comunità autonoma di Castilla y León) la cosiddetta Piramide degli Italiani è stata dichiarata Bene di Interesse Culturale (BIC). Si tratta di un santuario funerario per seppellire i resti dei soldati italiani inviati da Mussolini che persero la vita durante la Guerra Civile spagnola.

La piramide ospitò 384 soldati italiani del CTV (Corpo Truppe Volontarie) morti nella Battaglia di Santander. Dalla sua inaugurazione, il 26 agosto 1939, ogni anno, combattenti italiani sopravvissuti e parenti dei caduti si recavano in quel luogo per rendere omaggio ai loro morti. Fino alla notte del 19 maggio 1971, quando un gruppo di ex legionari e parenti dei sepolti a El Escudo morirono in un incidente d’autobus vicino al mausoleo. Stavano tornando dalla preghiera celebrata alla piramide. 12 di loro sono morti e 23 sono rimasti feriti. Dopo questo incidente, concretamente nel 1975, il Governo italiano decise di riesumare le spoglie che riposavano nel Mausoleo. La maggior parte furono rimpatriate ma alcuni ancora soggiornarono in terre spagnole, più precisamente nella Torre Ossario di San Antonio di Saragozza, il più grande cimitero degli italiani caduti nella Guerra spagnola.

Com’è fatta la Piramide degli Italiani”?

Si tratta di una costruzione piramidale alta 20 metri, costruita in cemento e rivestita da lastre di pietra calcarea. Fu progettata dall’architetto e scultore Attilio Radic, che, il 14 giugno 1938, trasmise al Governo del Regno d’Italia l’offerta gratuita di un progetto per raggruppare, in una sepoltura collettiva, i resti dei soldati italiani che erano sparsi sul territorio. In quello stesso anno iniziarono i lavori, che si conclusero nella seconda metà del 1939. La direzione dell’esecuzione dell’opera fu eseguita dal frate cappuccino e cappellano militare Pietro Giovanni Bergamini. La costruzione fu svolta dal I° del Genio Artieri del CTV.

La piramide si inserisce nell’architettura tra le due guerre nell’ambito del razionalismo architettonico prevalente dell’epoca. Infatti l’ossario dello Scudo, seppur di modeste dimensioni, è legato ai grandi sacrari italiani del modello costruttivo che in Italia nel XX secolo ebbe enorme sviluppo con la costruzione di grandi cimiteri commemorativi dedicati ai caduti nelle diverse guerre, che appartengono a quella che è stata chiamata “architettura della memoria”. Presenta un profilo a gradoni sui suoi lati Nord-Sud, che contrasta con il profilo liscio del pendio degli altri due fronti Est-Ovest, offrendo una varietà di scorci in stile art déco e che, per Pietro Giovanni Bergamini, simboleggiava il percorso di ascesa al cielo e la durezza della battaglia dello Scudo.

La costruzione presenta incisioni che evocano il fascismo italiano come il simbolo del fascio di frecce e un foro lascia passare la luce e illumina un “Presente, presente, presente” all’interno.

La polemica è servita: le reazioni

L’Associazione spagnola per il Recupero della Memoria Storica (ARMH) ha denunciato al governo regionale di Castilla y León per aver “glorificato il fascismo” e “umiliato le vittime della dittatura franchista” dichiarando BIC la Piramide degli Italiani.

Vox, partner del PP nel governo regional, reclama a livello regionale e nazionalela tutela di questo tipo di beni contro la Legge sulla Memoria Storica. Il vicepresidente della Junta de Castilla y León, Juan García-Gallardo (Vox), ha assicurato che il monumento alla memoria dei soldati italiani che combatterono con Franco è “di singolare bellezza” e che è stato “minacciati” dal settarismo” della Legge Memoria Democratica. Anche il portavoce della regione, Carlos Fernández Carriedo (PP), ha dichiarato che si tratta di “un bene unico nel patrimonio culturale di Castilla y León per i suoi valori progettuali e estetici, architettonici e paesaggistici”.

E dall’Italia?

L’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia (Anpi) si è unita all’ARMH nell'”opposizione frontale” alla dichiarazione di BIC. Invece, la decisione è stata vista come una vittoria dal senatore di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Esteri e Difesa, Roberto Menia: “Missione compiuta. Abbiamo impedito le sciocchezze ideologiche di chi vuole cancellare la storia,” twittò affermando anche “Volevano abbatterla ritenendolo un monumento fascista, ma dopo le mie interrogazioni in Parlamento e dopo essermi costituito di persona in Spagna nel procedimento, lo abbiamo impedito. La cosiddetta Piramide degli Italiani, simbolo di Pietas e italianità, mausoleo inaugurato nel 1939 per ospitare le spoglie dei soldati del CTV (Corpo Truppe Volontarie) uccisi nella battaglia di Puerto del Escudo (Santander), è Bene di Interesse Culturale come deciso dal Consiglio Direttivo del Governo di Castilla y León”.

Anche Nicola Procaccini, eurodeputato FdI, mostrò la sua soddisfazione: “Apprendo con grande soddisfazione che il Governo di Castilla e León ha dichiarato la cosiddetta “Piramide degli Italiani” di Burgos quale “Bene di  Interesse Culturale”. E’ un segno di grande civiltà e una vittoria della cultura sulla barbarie,  grazie all’impegno di vox e della popolazione locale e a Roberto Menia di FDI, contro la furia iconoclasta della sinistra spagnola e del governo Sánchez che avrebbero voluto  abbattere il monumento”.