Coppia russa sparita a Dubai: ritrovati smembrati nel deserto

Roman Novak, imprenditore delle criptovalute, e la moglie Anna sono stati uccisi dopo una presunta truffa milionaria ai danni di investitori arabi e cinesi.

Dubai novak

Roman Novak, 39 anni, originario di San Pietroburgo, e sua moglie Anna conducevano una vita all’insegna del lusso: Dubai, Hong Kong e Cracovia erano le tappe più frequenti del loro jet set dorato, raccontato con ostentazione sui social.
Dietro l’immagine di successo si nascondeva però un impero costruito su fragili fondamenta: investimenti in criptovalute dai contorni poco chiari. Molti dei loro clienti, facoltosi uomini d’affari cinesi e mediorientali, avevano affidato a Novak somme enormi, convinti di partecipare a progetti innovativi nel mondo digitale.

La scomparsa misteriosa nel cuore degli Emirati

A inizio ottobre, i coniugi erano partiti da Dubai verso Hatta, località a circa 130 chilometri dalla capitale, per quello che doveva essere un incontro d’affari. Da quel momento, di loro non si è saputo più nulla.
Secondo quanto riferito dai media russi Fontanka e 78.ru, citati dal portale indipendente Meduza, Novak portava con sé 500 milioni di dollari provenienti da investitori stranieri. L’ultimo segnale ricevuto era un messaggio di SOS, nel quale l’uomo diceva di trovarsi al confine con l’Oman e di avere bisogno urgente di denaro.

Da Dubai a Hatta: l’inganno e il delitto

Le indagini hanno rivelato uno scenario da film. I due sarebbero stati attirati in una villa a Hatta con il pretesto di un incontro con potenziali investitori. In realtà, si trattava di un agguato organizzato da persone intenzionate a recuperare denaro legato a presunte truffe.
Gli aggressori avrebbero rapito e torturato i coniugi per ottenere le credenziali dei portafogli digitali di Novak e successivamente li avrebbero uccisi. I loro corpi smembrati e sepolti nel deserto dell’emirato di Fujairah.

Gli arresti e le indagini internazionali

Le autorità russe, in collaborazione con quelle degli Emirati Arabi Uniti, hanno identificato e arrestato diversi sospettati. Secondo l’agenzia Tass, un cittadino russo è stato fermato a San Pietroburgo con l’accusa di omicidio, mentre altre fonti parlano di almeno sette persone coinvolte: tra loro ex militari del conflitto in Ucraina ed ex agenti di polizia ora legati ad attività criminali.
L’omicidio, secondo gli inquirenti, sarebbe maturato in un contesto di vendetta e denaro, collegato a investimenti truffaldini per centinaia di milioni di dollari.

Un passato segnato dalle frodi

Prima di trasferirsi a Dubai, Novak aveva già avuto guai con la giustizia in Russia per frode finanziaria. Nonostante le accuse, era riuscito a reinventarsi come “esperto” di criptovalute, fondando la piattaforma Fintopio, che prometteva di semplificare i trasferimenti internazionali di valuta digitale.
Ma la favola dei “maghi del bitcoin” si è trasformata in un incubo. Oggi, i due figli della coppia sono stati affidati ai parenti in Russia. Intanto le indagini proseguono per ricostruire i movimenti del denaro scomparso e le responsabilità dei presunti assassini.