Come pecore in mezzo ai lupi

 

Coppia di fratelli collabora con una banda criminale serba. Vera è una tuttofare e Bruno un delinquente di mezza tacca in cerca di redenzione. I due non sanno di essere al soldo di Dragan e compagnia fino a che la preparazione di un colpo li farà incontrare. Nascondere la parentela sarà una necessità per uscire vivi dall’operazione oltre a questo Vera lè una poliziotta infiltrata particolare non da poco se venisse rivelato . Bruno vorrebbe ritirarsi dal gioco ma per difendere sua sorella e la figlia fingere sarà l’unica possibilità. Come pecore in mezzo ai lupi è un film del 2023 diretto da Lydia Patitucci.

Esordio alla regia per la Patitucci è un noir vecchio stile che fa della tensione la sua cifra stilistica. Non esiste modo di uscire per i protagonisti da una trappola che potrebbe costare molto caro e la vicenda pare evolversi perennemente sull’orlo del precipizio. Vera è una donna asettica e senza paura fino a che il fratello non entra in gioco costringendola a limitare qualsiasi sentimento per evitare una reazione del boss Dragan facilmente ipotizzabile. Come pecore in mezzo ai lupi vive soprattutto su un ritmo emozionale lasciando l’azione in secondo piano ma riuscendo a smuovere l’interesse grazie a una perfetta costruzione psicologica. Un crime che vira al thriller utilizzando il noir per trasmettere atmosfere di anime spoglie.

La regista predilige un uso a scatti del ritmo creando una storia di paure e trasmettendole allo spettatore attraverso i particolari. La sceneggiatura è spoglia e fa del silenzio un elemento fondamentale, è soprattutto il non detto a far progredire il film. Isabella Ragonese nel ruolo di Vera, crea una donna che nasconde le debolezze al limite della zona scura ma allo stesso tempo di grande coraggio. L’introduzione della figlia di Bruno rappresenta una linea di non ritorno per la poliziotta che troverà nel rapporto con sua nipote la forza per non mollare una pesantissima messinscena, Cinema vecchio stile in grado di farsi apprezzare per la forza della sua regista e il coraggio di cercare l’azione sotto la pelle dei personaggi.