I registi in grado di raccontare il Belpaese non esistono (quasi) più. La parentesi della commedia all’italiana non ha prodotto degni eredi di quei nomi che hanno fatto la storia del nostro cinema. Esiste un uomo che ha mantenuto negli anni il tocco sorridente e malinconico che lo caratterizza da sempre, si chiama Carlo Verdone. In questi giorni il regista romano compie settant’anni e con lui invecchiano, piacevolmente, tre generazioni d’italiani. Può piacere o no ma quest’artista è l’ultimo depositario di un cinema riconoscibile, le sue storie sono come i riff di Keith Richards. Verdone ha studiato il pianeta Italia e l’ha raccontato, da grande osservatore qual è, mantenendo intatto il suo tocco. Proporre alcuni film da approfondire è un piccolo tributo dovuto.
Borotalco 1982
Impacciatissimo piazzista a domicilio viene scambiato per un fascinoso bohémien da una collega carina. Per il povero bamboccione sarà l’inizio del periodo migliore della sua vita. Verdone abbandona i suoi personaggi recitando la parte di Sandro Benvenuti per proporre una commedia riflessiva e divertente che rappresenta a pieno un tempo e un luogo. Il personaggio che regala allo spettatore Angelo Infanti (Manuel Fantoni) avrebbe meritato una trilogia.
Compagni di scuola 1988
Dopo vent’anni una classe si ritrova per festeggiare nella casa della compagna più bella. Durante la festa usciranno solo le frustrazioni e la cattiveria generalizzata. Commedia all’italiana che fa del politicamente scorretto il suo punto di forza. Il regista mette insieme anime piegate e lo fa riflettendo su quanto un ricordo debba rimanere tale. Un grande freddo all’italiana, ben scritto e recitato, che diverte e fa pensare.
Maledetto il giorno che t’ho incontrato 1992
Critico musicale sull’orlo di una crisi di nervi diventa amico di un’attrice al palo. I due si scontreranno da Milano alla Cornovaglia. Commedia graziosa e ricca di colpi di siparietti divertenti. Verdone ironizza sugli ansiolitici e riflette sul rapporto uomo donna senza proporre alcuna soluzione. Dotato di un’ottima sceneggiatura, Maledetto il giorno, è sicuramente uno dei titoli più conosciuti del regista grazie soprattutto alla sua delicatezza.
Al lupo al lupo 1992
Tre fratelli si mettono in viaggio per dare la caccia al padre scomparso. Vanni è un pianista di successo , Gregorio un Dj di seconda tacca e Livia una moglie con qualche dubbio. Il gruppo riscoprirà il senso del tempo perduto attraverso ricordi e conversazioni. Film malinconico e intimista che non risparmia il sorriso intelligente allo spettatore. Rievocando il passato e affrontando frustrazioni sopite due uomini e una donna capiranno il valore del ricordo. Dialoghi riflessivi in cui riconoscersi si alternano a momenti più rilassati e sornioni.
Acqua e sapone 1983
Bidello desideroso di affrancarsi dalla nonna si finge chierico per diventare il precettore di una famosa modella. L’inganno verrà a galla solo quando i sentimenti si metteranno di mezzo. Il film è una commedia piacevolmente semplice a metà tra una favola e la vita di tutti i giorni. Il regista continua la sua riflessione sui costumi degli italiani limitandosi a portarli in scena Ottima, come sempre, Lella Fabrizi nel ruolo della nonna.