A Tokio durante le olimpiadi del 64 un attempato Sir inglese divide la casa con una ragazza. La carenza degli alloggi costringe l’uomo a decidere per una soluzione temporanea. Durante questo breve soggiorno si unisce a loro un atleta e architetto americano. Tra i due giovani scoppia una simpatia che il vecchio gentiluomo contribuirà a tramutare in amore.
Cammina non correre è un film del 1966 diretto da Charles Walters e interpretato da Cary Grant. Si tratta dell’ultimo film interpretato dal grande attore prima del suo addio alle scene. Tratto da una pellicola francese di qualche anno prima è un lavoro che trae origini dalla commedia sofisticata degli anni 30 adattandola al periodo. Sceneggiato in maniera sapiente e divertita Cammina riesce nell’intento di riproporre quella magia che il cinema americano ha avuto per trent’anni. Attraverso una serie di peculiarità caratteriali dei protagonisti vanno in scena alcune gag di gran divertimento, dove all’ironia leggera si aggiunge quel briciolo di sesso che gli anni sessanta richiedevano.
Tutti gli episodi del film sono carichi di gran ritmo e garantiscono un susseguirsi di avvenimenti in grado di intrattenere lo spettatore. Il fascino di Grant, qui nel ruolo di un cupido paziente, pervade la scena senza annullare gli altri personaggi. Lo stile personalissimo dell’attore britannico consente di dirigere l’attenzione attraverso un’espressione del viso o una semplice inflessione della voce. Pur di trama semplice Cammina ha il pregio di una struttura solida dove l’alternanza dello stile comico è perfettamente dosata. Nel film vengono utilizzati almeno due sottogeneri di commedia. Si passa da un impianto teatrale, caratterizzato dalla verbalità, per passare alla comicità fisica in stile cinema muto. Interessante è anche la ricostruzione di una Tokio post bellica dove la cultura americana era apprezzata e assimilata così come la nipponica per il mondo occidentale.
Mentre gli Usa sono presenti con i film Western e la musica, il Giappone brilla per componenti di elettronica e architettura. E’ una Tokio già internazionale, quella del film, dove diversi paesi coesistono rispettandosi per i giochi, divertendosi e prendendosi bonariamente in giro. Un esempio di cinema classico invecchiato molto bene e ancora in grado di regalare buonumore anche se con qualche stereotipo, utilizzato con gran rispetto. Il viso di Grant riesce ancora a trasmettere quella serenità che ogni commedia dovrebbe dare. Il commiato di un divo che ha fatto la storia di tutti i generi cinematografici con grande eleganza ironia e un pizzico di cinismo, esattamente quello che è Cammina non correre.