Bocca di rosa ai tempi del Coronavirus. Il tormentone di WhatsApp

La fuga da Milano in treno, alla stazione Garibadi, di tante persone ha ispirato la rivistazione di Bocca di Rosa

Bocca di Rosa

Tra i mille audio pieni di messaggi allarmanti che vengono condivisi sui social, c’è una canzone che, al primo momento lascia “a bocca aperta”. Su WhatsApp è stata condivisa una canzone di Corrado Nitto, una persona che ha riscritto il testo di “Bocca di Rosa” di Fabrizio di André. Accompagnato da una chitarra, Nitto,  canta “Bocca di rosa ai tempi del corona virus”. Il testo della canzone è stato adattato al problema che in questi giorni sta mettendo in ginocchio l’Italia: il Coronavirus. Con “Bocca di rosa ai tempi del corona virus”, Corrado ha raggiunto sulla sua pagina Facebook, dove c’è anche il video dell’interpretazione, più di 100.000 visualizzazioni in poche ore. In un momento così difficile per il Paese, la rivisitazione di Bocca di Rosa è stato davvero un tocca sana.

Stufi delle fake news virali su WhatsApp, l’audio di “Bocca di rosa ai tempi del corona virus” bisogna ammettere che rallegra lo spirito. “Bocca di rosa ai tempi del corona virus” è arrivato anche sul cellulare della nostra redazione. Stavamo per cestinare l’audio pensando fosse l’ennesima bufala, poi, abbiamo deciso di ascoltarne il contenuto.

La versione di Bocca di Rosa del grande Fabrizio De André, rivisitata, è geniale tant’è che abbiamo deciso di rintracciare l’autore che, ci ha concesso un’intervista.

Corrado, quando ti è venuto in mente di riscrivere Bocca di Rosa?

L’idea mi è venuta qualche sera fa, quando ho visto il video dei miei compaesani che correvano in piena notte verso i binari del treno alla stazione Garibaldi di Milano dopo la notizia data dal Governo di rendere Milano zona rossa. Improvvisamente mi è venuta in mente la canzone di Fabrizio De André. Bocca di Rosa parla di un viaggio, racconta una scena alla stazione è una cartolina in musica di una partenza dolorosa. E così ho preso carta e penna in mano e ho riscritto il testo adattandolo a quanto stiamo vivendo in questi ultimi tempi.

Qual è il tuo mestiere?

Vivo circondato dalla musica. Sono uno dei pochi musicisti che riescono a campare di musica. Purtroppo oggi o si è dei grandi interpreti oppure si muore di fame. Io sopravvivo con il mio trio. Lavoriamo nella nostra regione (la Sicilia ndr) e partecipiamo a eventi, serate, manifestazioni e tanto altro.

Cosa ti ha spinto a registrare il video di “Bocca di rosa ai tempi del corona virus”?

L’ottimismo. E’ importante per chi vive di musica non fermarsi mai, mantenere viva la volontà di creare, produrre, comunicare attraverso le note. Molto spesso è proprio la musica che ci aiuta a stemperare i problemi che ci circondano quotidianamente e uno dei compiti di un musicista è questo.

Pubblicando “Bocca di rosa ai tempi del corona virus” su Facebook cosa ti aspettavi?

Assolutamente niente. Credimi, non avrei mai immaginato che “Bocca di rosa ai tempi del corona virus” potesse riscuotere un decimilionesimo del successo che ha avuto . La dimostrazione di quanto ti dico è data dal fatto che, come avrai ben notato, non ho assolutamente curato il video. Se avessi avuto intenzione di tentare il successo, anche solo per una sera con “Bocca di rosa ai tempi del corona virus”, mi sarei sistemato un po’. Aggiungo: spesso pubblico video divertenti, agli orari più strani. E se guardi a che ora ho pubblicato il video di “Bocca di rosa ai tempi del corona virus”, ti rendi conto che non c’era proprio la volontà di fare, come dite voi milanesi “il botto”.

Più di 100.000 visualizzazioni, per non contare gli invii su Whatsapp. Cosa è successo quando ti sei svegliato l’indomani?

Non ero preparato a quanto è successo. Mi ha telefonato Il Secolo XIX, storico quotidiano di Genova per complimentarsi. Sai, De André era genovese quindi ricevere il consenso dallo storico quotidiano di Genova mi ha fatto molto piacere. Poi ho saputo che durante la mattina l’audio di “Bocca di rosa ai tempi del corona virus” è andato in onda durante la trasmissione “Ciao Belli” di Radio Deejay e durante “Lo zoo di 105” di Radio 105. Un’emozione…

Critiche?

Poche. Però, come immaginabile, ne sono arrivate. Non tanto sulla mia pagina Facebook quanto in calce all’articolo del Secolo XIX. Sicuramente i commenti negativi sono di qualche fan sfegatato di Fabrizio De André. Approfitto di questa intervista per dire, proprio a coloro che mi hanno criticato, che io ho riscritto Bocca di Rosa con il massimo rispetto per il grande cantautore De André.

Cambiamo, si fa per dire, argomento. Quanto sei preoccupato per la diffusione a macchia d’olio del  Coronavirus?

Non sono particolarmente preoccupato per il Coronavirus in quanto tale. Se seguissimo tutte le direttive che ci vengono richieste, sono sicuro che non solo riusciremmo a farcela ma saremmo d’esempio per tutti i Paesi che ci hanno definito “untori”. Ho usato il condizionale perché sono invece preoccupato dal comportamento di tanti italiani. Il peggior effetto collaterale del Coronavirus sta proprio nelle persone, nell’indifferenza che ho visto in tanti. Nessun rispetto delle regole, nessun rispetto per il prossimo. Code inutili davanti ai supermercati, corsa alla mascherina, indifferenza… Non me lo aspettavo in una città come Milano, ad esempio.

Tu vivi a Palermo. Come si stanno comportando i tuoi concittadini?

Mentre ti parlo mi affaccio al balcone. Se vuoi ti mando una foto. Non c’è un’anima in giro. C’è un silenzio quasi irreale. Devo dire che si/ci stiamo comportando bene.

Cosa ti aspetti dopo questa improvvisa notorietà?

Non mi aspetto nulla, vado avanti a fare il mio lavoro con grande umiltà. Sono davvero contento che sia piaciuto a tanti “Bocca di rosa ai tempi del corona virus” ma la vita continua. Non appena potrò, quando questo brutto momento sarà passato, tornerò a fare le mie serate e girare per la mia Sicilia. Non nascondo che però mi farebbe altrettanto piacere ricevere qualche proposta da…

Ricevere qualche proposta da?

Non aggiungiamo altro. A chi non farebbe piacere un po’ di notorietà?

 

La piacevole chiacchierata con Corrado Nitto è terminata con una promessa: rimanere in contatto e aggiornarci sia “musicalmente parlando” che per uno scambio di notizie “Lombardia/Sicilia”.

In calce trovate l’audio della canzone di cui abbiamo ampiamente parlato e il testo di “Bocca di rosa ai tempi del corona virus”.

 

Lo chiamavano Coronavirus
Metteva timore, metteva timore
Lo chiamavano Virus Corona
Metteva paura sopra ogni cosa
Appena scese all’aeroporto
Un tizio arrivato da un viaggio in Cina
Tutti si accorsero con uno sguardo
Che necessitava di un po’ d’Amuchina
Bisogna stare a una certa distanza
Lavarsi le mani con molta frequenza
Non affollare nessun locale
Lo dice il decreto ministeriale.
Ma l’infezione spesso conduce
A rinunciare alle proprie voglie
Niente più sushi né apericena
Né con l’amante né con la moglie
E fu così che da un giorno all’altro
Chiusero scuole, teatri e chiese
Il lavoratore ormai fuori sede
Fece il biglietto per il paese
Spesso i cretini e gli irresponsabili
al loro dovere vengono meno
e quando hanno molta paura
si ammassano tutti davanti a un treno
Alla stazione c’erano tutti
Dal commissario al sacrestano
Alla stazione c’erano tutti
La mascherina e il cappello in mano

A salutare chi per un poco
Senza pretese, senza pretese
A salutare chi per un poco
Portò il contagio nel paese

C’era un cartello giallo
Con una scritta nera
Diceva “addio terrone a Milano
Con te se ne parte la quarantena”

E alla stazione successiva
Molta più gente di quando partiva
Chi mandò un bacio, chi gettò un fiore
Chi si prenota per un tampone
E per concludere cari italiani
Anche se siamo tutti allo stremo
E’ necessario che stiamo uniti
Sono convinto che ce la faremo!