Benedetto Ceraulo, dal delitto Gucci al tentato omicidio del figlio

Un graffio sull’auto scatena la furia: l’ex sicario di Maurizio Gucci spara al figlio e tenta il suicidio. Ora entrambi sono ricoverati in gravi condizioni.

Benedetto Ceraulo

Una discussione degenerata in tragedia: sarebbe bastato un graffio sull’auto per far esplodere la rabbia di Benedetto Ceraulo, 63 anni, già noto alle cronache per essere stato il killer di Maurizio Gucci. Martedì mattina, nella quiete apparente della sua abitazione a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, l’uomo ha impugnato una pistola e fatto fuoco contro il figlio, Gaetano Ceraulo, 37 anni.

Il giovane sarebbe riuscito a fuggire con la stessa auto al centro del litigio ed è stato poi ricoverato in prognosi riservata. Subito dopo il gesto, Benedetto ha rivolto l’arma contro se stesso tentando il suicidio: attualmente si trova in condizioni critiche all’ospedale di Pisa, sotto stretta sorveglianza dei carabinieri.

L’arma e i dettagli dell’aggressione

L’arma utilizzata è una pistola di piccolo calibro, una 6.75, con matricola abrasa. Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli inquirenti, Ceraulo avrebbe esploso tre colpi verso il figlio: uno alla spalla e due in pieno volto. L’arma ritrovata dagli agenti sul luogo dell’aggressione, sarebbe stata sottoposta a sequestro per ulteriori accertamenti tecnici.

Indagini in corso: le accuse a carico di Ceraulo

La Procura della Repubblica di Pisa ha disposto l’arresto dell’uomo e avanzato richiesta di convalida al Giudice per le Indagini Preliminari. Le ipotesi di reato sono gravissime: tentato omicidio aggravato dalla recidiva specifica e detenzione illegale di arma da fuoco con matricola abrasa, anche in questo caso con aggravante di recidiva.

Nonostante il movente appaia superficiale – un semplice graffio sull’automobile – gli investigatori stanno valutando eventuali precedenti conflitti familiari che possano aver contribuito a un’escalation di tale violenza.

Un passato segnato dal sangue: il delitto Gucci

Il nome di Benedetto Ceraulo è tristemente noto nella cronaca nera italiana per l’assassinio di Maurizio Gucci, avvenuto il 27 marzo 1995 a Milano. In un complesso intreccio di mandanti, tra cui Patrizia Reggiani, ex moglie dell’imprenditore fiorentino, Ceraulo si prestò come sicario.

Quel giorno, Ceraulo sparò quattro colpi a Gucci nell’androne di via Palestro, uccidendolo all’istante e ferendo anche il portiere dello stabile. Venne condannato all’ergastolo, ma la pena gli fu successivamente ridotta a 28 anni e 11 mesi. Durante la detenzione partecipò a progetti di reinserimento, incluso un programma agricolo sull’isola di Gorgona, prima di ottenere la libertà.

Un ritorno alla cronaca che riapre ferite mai chiuse

La figura di Ceraulo, già associata a uno dei delitti più eclatanti del secolo scorso, torna oggi tristemente alla ribalta. Il tentato omicidio del figlio e il tentato suicidio sembrano chiudere il cerchio di una vita segnata dalla violenza e dalla distruzione. Ora la giustizia farà il suo corso, mentre due vite pendono tra la vita e la morte.