Baciami, stupido

Compositore squattrinato vorrebbe vendere un brano al cantante di successo. Il divo si trova a passare per il paesino dove il musicista vive con la moglie. Purtroppo il fascino del cantante potrebbe far vacillare la stabilità della coppia. La signora è una grandissima estimatrice di Dino e il marito cadrà preda della gelosia, sostituirà l’ignara con una professionista rimediata nell’unico locale del paese.

Baciami stupido è una delle commedie meno conosciute e più riuscite di Billy Wilder . La storia gioca con tutti gli stereotipi della comicità farsesca, un musicista frustrato, una moglie avvenente e un personaggio molto famoso. L’ambientazione semi bucolica garantisce dialoghi giocati tra l’antitesi vita tranquillamente velleitaria e un uomo di spettacolo. Wilder, come al solito costruisce una vicenda che non smette di divertire attraverso ogni genere di comicità .

Dean Martin nel ruolo di se stesso è incredibilmente efficace. La capacità di prendersi in giro e prendere in giro rimane una forza aggiunta di un film costruito perfettamente. In Baciami stupido funziona tutto, dalla sceneggiatura alla fotografia. La scelta dei personaggi di contorno non esiste perché tutti gli attori sono parte di un ingranaggio che garantisce la resa ottimale. Kim Novak e Ray Walston rappresentano la famiglia americana del 1964. La loro vita scorre tranquilla in una cittadina del Nevada fino a che un evento arriva inaspettato.

La forza di Wilder è di ammiccare alle velleità artistiche di un maestro in musica facendo solo intuire la sua “parziale” infelicità. Un film carico di un’allegria di classe, semplice da godere ma impossibile da ipotizzare per qualcuno che non faccia Wilder di cognome. Il regista “totale” di Viale del tramonto e la Fiamma del peccato dimostra come la comicità stia tutta nei tempi attraverso una cura maniacale delle personalità trasformando in risate anche i dubbi.