L’arte disneyana e perturbante di Francesco Vezzoli a Firenze

Due nuove sculture site specific, ibridi metafisici e mostruosi che ci parlano del legame inestricabile tra l'arte classica e quella contemporanea.

Francesco Vezzoli
Francesco Vezzoli, Pietà (particolare)

Francesco Vezzoli, noto per aver ritratto Chiara Ferragni con le sembianze di una moderna madonna con bambino, scatenando svariate e improbabili ire, torna con due opere pensate per un contesto eccezionale.

L’artista sbarca infatti a Firenze, e porte due nuovi lavori: è il primo italiano vivente a creare un’opera site specific per Piazza della Signoria.

Le opere

In Piazza della Signoria sarà esposta Pietà, un monumentale leone rampante installato su un basamento antico, che tiene tra le fauci una testa romana del II secolo d.C., in una commistione tra epoche artistiche che è la cifra di molte opere recenti dell’artista, che ha definito questa scultura “disneyana”.

Il progetto comprende un secondo lavoro, La Musa dell’Archeologia Piange, situato nello Studiolo di Francesco I de’ Medici a Palazzo Vecchio, un luogo carico di misteriose suggestioni iconografiche, esoteriche e astrologiche, che per la prima volta ospita un’opera di arte contemporanea. Su una figura di togato romana è innestata una testa metafisica di bronzo, citazione de Gli archeologi di De Chirico, a rappresentare il recupero della classicità in epoca moderna.

Francesco Vezzoli
Francesco Vezzoli, Pietà

Nuove Muse Inquietanti

Proprio nella poetica di De Chirico e Savinio si inseriscono queste opere di Francesco Vezzoli, che crea nuove muse inquietanti, ibridi mostruosi e perturbanti tra antichità classica e fantasia, trovando nell’unione tra antico e moderno la strada per una riflessione su temi come identità, autorialità, e memoria.

Queste sculture fanno dialogare arte contemporanea e patrimonio artistico classico della città, e arrivano dopo interventi come quelli di Jan Fabre, Urs Fisher, Jeff Koons.

L’esposizione, a cura di Cristiana Perrella, direttrice del Centro Pecci per l’arte contemporanea di Prato, e Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, sarà visibile in Piazza della Signoria e a Palazzo Vecchio fino al 2 febbraio 2022. A seguire, il Centro Pecci di Prato dedicherà all’artista una mostra personale.