Allarme cloro in piscina a Roma: bambini intossicati, uno in terapia intensiva

Durante un’attività sportiva nella zona Borghesiana, alcuni bambini hanno accusato sintomi di intossicazione da cloro. Le indagini sono in corso per chiarire la dinamica. Preoccupano le condizioni di un piccolo paziente.

piscina Roma

Una giornata di sport si è trasformata in un dramma nella mattinata di ieri a Roma, quando cinque bambini hanno riportato sintomi da intossicazione da cloro, mentre si trovavano nella piscina scoperta di un centro sportivo in via della Capanna Murata, nel quartiere Borghesiana. Uno di loro, un bimbo di 9 anni, versa in condizioni critiche e si trova attualmente ricoverato in terapia intensiva presso il policlinico Umberto I.

L’allarme è stato lanciato intorno alle 10:30, quando i bambini, impegnati in attività ricreative, hanno iniziato a manifestare tosse, difficoltà respiratorie e irritazioni cutanee. Una delle piccole presenti ha riferito alla madre: “Mamma, l’acqua sta diventando gialla”, pochi attimi prima di sentirsi male.

Le condizioni dei bambini: uno rischia danni neurologici

I piccoli coinvolti, di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale romano. Due di loro sono stati dimessi dopo le prime cure, mentre tre sono stati trattenuti in osservazione. Il più grave è un bimbo di 9 anni, tuttora in terapia intensiva. Secondo i medici non sarebbe in pericolo di vita, ma ci sono timori concreti circa possibili danni neurologici dovuti all’inalazione del cloro.

Il servizio di emergenza Ares 118 è intervenuto prontamente con più ambulanze, garantendo il trasferimento rapido di tutti i bambini al Policlinico Umberto I per ricevere le cure necessarie.

Indagini in corso: lesioni e rilievi sul posto

La procura di Roma ha aperto un fascicolo per lesioni, mentre la polizia scientifica ha eseguito rilievi tecnici nella struttura. Presenti anche gli ispettori del lavoro per verificare eventuali responsabilità e anomalie. L’obiettivo è accertare se ci sia stato un errore umano, un guasto tecnico o una gestione inadeguata delle sostanze chimiche utilizzate per il trattamento dell’acqua.

Le indagini partono anche dalle testimonianze dei presenti, tra cui genitori e personale della struttura, per ricostruire esattamente cosa sia accaduto.

La versione del gestore: “Valori del cloro nella norma, incidente imprevedibile”

Cristian S., responsabile del centro sportivo “Iperium Eventi”, ha dichiarato che tutti i controlli effettuati prima dell’apertura avevano dato esito regolare. “Il valore del cloro alle 9.30 era perfettamente nella norma. Il libro dei controlli lo certifica”, ha spiegato, sottolineando la sua personale tempestività nel chiamare i soccorsi: “Alle 10.26 ho contattato il 112. I bambini non riuscivano a respirare e tossivano. È stato un momento di grande paura per tutti”.

Secondo una prima ricostruzione interna, il problema potrebbe essere stato causato da una variazione improvvisa della pressione nell’impianto, che avrebbe provocato la fuoriuscita di cloro puro da alcune bocchette in prossimità dei bambini. Un’ipotesi che, se confermata, potrebbe indicare un guasto tecnico e non una negligenza nella gestione.

Tante domande, poche certezze: si attende l’esito delle analisi

Al momento, le autorità non escludono nessuna ipotesi. I rilievi e i campionamenti dell’acqua saranno fondamentali per determinare se i parametri della piscina fossero davvero conformi alle normative vigenti. Le testimonianze raccolte e le analisi dei dati tecnici saranno al centro del lavoro degli inquirenti nelle prossime ore.

Intanto, la preoccupazione per la salute dei bambini resta alta. Le famiglie chiedono chiarezza e sicurezza, mentre il centro sportivo cerca di difendere la propria posizione.

Un evento da chiarire, la priorità è la salute dei bambini

In attesa dei risultati ufficiali delle indagini, resta lo sgomento per un episodio che poteva avere conseguenze ancora più gravi. Il pensiero va soprattutto al piccolo ricoverato in terapia intensiva, con la speranza che possa riprendersi completamente e senza conseguenze.

Questo incidente solleva, ancora una volta, la questione della sicurezza degli impianti pubblici e privati frequentati da bambini e famiglie. L’attenzione ora è tutta sulle responsabilità, ma anche sulla necessità di prevenzione e controllo rigorosi in ogni ambiente destinato ai più piccoli.