Aggredito nel bar per aver cantato “Bella ciao”: violenza di matrice fascista

Un fotografo colpito con una testata per aver intonato il canto partigiano. L'aggressore: "Sono fascista, tu un comunista di m...". Solidarietà dal mondo politico e sindacale.

aggressione alessandria

Una tranquilla giornata in un bar di Alessandria si è trasformata in un incubo per Roberto Giordanelli, un fotografo che è stato brutalmente aggredito solo per aver intonato a bassa voce “Bella ciao”. L’episodio si è verificato mentre alcuni bambini stavano ascoltando diverse canzoni, tra cui il celebre canto partigiano. Quando la musica è stata interrotta, Giordanelli ha continuato a canticchiare. Questo avrebbe scatenato la furia di uno sconosciuto che lo ha colpito con una testata, accompagnata da insulti e minacce: “Sono fascista e tu un comunista di m…”.

Reazione della comunità: aggredito nel bar nonostante la disabilità

Giordanelli, che ha un’invalidità riconosciuta del 47%, ha riportato ferite con una prognosi di dieci giorni. Nonostante le minacce ricevute, ha deciso di denunciare l’aggressore ai carabinieri. L’uomo che ha aggredito Giordanelli nel bar, è stato trattenuto dai presenti. Sembra che comunque avrebbe continuato a inveire contro la vittima, cercando di intimidirlo per evitare conseguenze legali.

Aggredito in un bar: indignazione e solidarietà

L’episodio ha suscitato reazioni indignate. La CGIL di Alessandria ha condannato fermamente l’accaduto, definendolo “un atto di violenza intollerabile e allarmante per la sua natura squadristica”. Anche il sindaco della città, Giorgio Abonante (PD), ha espresso sdegno, parlando di “una vigliaccheria tipicamente ideologica”. Sottolineando fermamente la gravità dell’aggressione nei confronti di una persona con difficoltà fisiche.

Un clima preoccupante

Diversi esponenti politici hanno preso posizione sull’accaduto. Il deputato Federico Fornaro (PD) ha chiesto che le indagini portino rapidamente all’individuazione del responsabile. La senatrice del M5S Elisa Pirro ha denunciato la crescente tolleranza verso atteggiamenti fascisti in Italia, affermando: “Si aggredisce un uomo perché osa cantare pubblicamente una canzone partigiana. È una vergogna”.

Un segnale per il futuro

Anche l’Istituto per la storia della Resistenza ha espresso preoccupazione per l’episodio, evidenziando come la violenza a cui hanno assistito dei bambini debba essere affrontata in famiglia e a scuola, per rafforzare i valori democratici. In vista dell’80° anniversario della Liberazione, il messaggio è chiaro: il fascismo non può e non deve trovare spazio nella società italiana.

L’auspicio condiviso è che la giustizia faccia il suo corso rapidamente, per evitare che episodi simili si ripetano e che il clima di odio ideologico possa diffondersi ulteriormente.