Panzironi condannato: 2 anni e 8 mesi al guru delle “diete miracolose”

Il tribunale di Roma ha riconosciuto Adriano Panzironi colpevole di esercizio abusivo della professione medica. Sotto accusa anche il fratello per il ruolo nella diffusione di metodi non riconosciuti dalla scienza.

Panzironi guru

Adriano Panzironi, noto al pubblico per le sue teorie sulla salute e la longevità, è stato condannato dal Tribunale di Roma a 2 anni e 8 mesi di reclusione per esercizio abusivo della professione medica. La sentenza arriva dopo un lungo processo iniziato cinque anni fa. Ha visto coinvolto anche il fratello gemello Roberto, condannato a 1 anno e 4 mesi per concorso nel reato.

Il nome di Panzironi è diventato familiare attraverso trasmissioni televisive, pubblicazioni editoriali e social network, dove ha promosso un regime alimentare noto come “Life 120”, sostenendo che potesse far vivere fino a 120 anni e persino curare gravi malattie.

Un sistema di promozione alimentare sotto accusa

Secondo le indagini, Panzironi avrebbe fornito indicazioni personalizzate su diete e integratori, spesso attraverso un call center, senza alcuna abilitazione medico-scientifica. Le sue raccomandazioni prevedevano la soppressione di determinati alimenti e l’assunzione controllata di altri, definendo un vero e proprio programma dietetico strutturato.

Non si trattava solo di consigli generici: il sistema ideato comprendeva anche la vendita diretta di integratori, molti dei quali contenenti sostanze potenzialmente pericolose se assunte senza supervisione clinica. Vitamine, melatonina, metalli biologici: una combinazione che, secondo la Procura, potrebbe avere effetti dannosi sulla salute degli individui.

Panzironi: il ruolo del fratello e la macchina editoriale

Il fratello gemello, Roberto Panzironi, secondo gli inquirenti avrebbe avuto un compito operativo cruciale. A lui era affidata la gestione logistica della macchina editoriale e commerciale: dalla stampa dei libri pseudoscientifici alla promozione dei contenuti attraverso vari canali. Un contributo definito “materiale e morale” nel sostenere e agevolare le attività del fratello.

Life 120 e Panzironi: business, disinformazione e integratori

Dietro al nome “Life 120” si cela un vero e proprio marchio, con tanto di canale TV dedicato, trasmissioni quotidiane e shop online. Lo slogan era chiaro: “Il miglior negozio di integratori e prodotti lowcarb”. In realtà, secondo diverse associazioni mediche, si trattava di una strategia di marketing mascherata da scienza, capace di fuorviare migliaia di cittadini.

Le preoccupazioni degli esperti: una minaccia alla salute pubblica

L’Associazione Medici Diabetologi (AMD), insieme a Diabete Italia Onlus, ha da tempo lanciato l’allarme su Panzironi, evidenziando i rischi derivanti da simili pratiche non autorizzate. Secondo gli specialisti, i messaggi veicolati dal “guru della longevità” rischiano di portare i pazienti a rinunciare alle cure mediche tradizionali, favorendo l’adozione di regimi non supportati da evidenze scientifiche.

Il fenomeno ha assunto una dimensione tale da attirare anche l’attenzione dell’AGCOM e dell’Ordine dei Medici, che hanno sanzionato e denunciato Panzironi per la diffusione di contenuti ingannevoli, capaci di alimentare l’illusione che gravi malattie come il diabete o persino il cancro potessero essere curate con la sola dieta.

Una condanna che fa riflettere sul ruolo dell’informazione

Questa vicenda solleva interrogativi profondi sul ruolo dei media e dei social nella divulgazione scientifica. In un’epoca in cui l’autorevolezza può essere simulata con un buon piano di comunicazione, il caso Panzironi rappresenta un campanello d’allarme per le istituzioni, i professionisti della salute e il grande pubblico.

Il processo e la conseguente condanna non fermano il dibattito: quanto è sottile il confine tra divulgazione e ciarlataneria? E soprattutto, come proteggere i cittadini da messaggi che, sotto l’apparenza del benessere, mettono a rischio la salute collettiva?