Un pomeriggio che doveva essere dedicato ai preparativi per il pranzo di Natale si è trasformato in tragedia. Mario Pineida, calciatore ecuadoriano di 33 anni, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mercoledì intorno alle 16:00 (ora locale) nel nord di Guayaquil, davanti a una macelleria della città portuale.
Il giocatore, terzino del Barcelona Sporting Club, si era recato nel negozio insieme a due donne per acquistare uno stinco di maiale. Le immagini di videosorveglianza mostrano Pineida alzare le mani in segno di resa prima che uno degli aggressori aprisse il fuoco da distanza ravvicinata.
Chi erano le vittime
Nell’agguato è morta anche la donna che si trovava con lui, inizialmente identificata come la moglie. Successivamente è emerso che si trattava di Guisella Fernandez, imprenditrice peruviana di 39 anni, descritta come la nuova compagna del calciatore.
La madre di Pineida, presente sul posto, è rimasta ferita ma le sue condizioni non sono gravi. Gli aggressori hanno continuato a sparare anche quando le vittime erano già a terra, un dettaglio che rafforza l’ipotesi di un’esecuzione mirata.
La smentita della moglie
Dopo la diffusione delle prime notizie, Ana Aguilar, moglie di Mario Pineida e madre dei suoi tre figli, ha pubblicato una dichiarazione sui social per smentire le informazioni errate:
“Chiarisco con rispetto e fermezza che è falso che anche la moglie di Mario Pineida sia stata assassinata. Sono viva e sto bene. Chiediamo rispetto per il nostro dolore e per quello dei nostri figli”.
La donna si sarebbe recata successivamente sulla scena del crimine dopo aver ricevuto una telefonata da un familiare che la informava della sparatoria.
Il profilo di Mario Pineida
Pineida aveva vestito la maglia della nazionale ecuadoriana in nove occasioni tra il 2014 e il 2021. Nel corso della sua carriera aveva militato in diversi club sudamericani, tra cui il Fluminense, squadra brasiliana di Serie A, dove aveva giocato in prestito nel 2022.
Le indagini e le ipotesi
Gli investigatori stanno seguendo la pista delle minacce ricevute, anche se la moglie del calciatore ha dichiarato di non essere a conoscenza di eventuali nemici. L’attenzione si concentra anche sulla figura di Guisella Fernandez, che viveva in Ecuador da anni ed era legata a tre società, tra cui un’azienda di telefonia mobile che avrebbe accumulato debiti.
Durante la veglia funebre, la madre della donna ha dichiarato ai giornalisti:
“Mia figlia non aveva nemici. Qui tutto è pagato. Chiedo solo che venga fatta giustizia”.
Un arresto grazie alle telecamere
Nella serata di giovedì, la polizia ha annunciato l’arresto di uno dei due presunti assassini. Fondamentale è stato il contributo del sistema di videosorveglianza municipale, che ha permesso di tracciare le motociclette utilizzate per la fuga e individuare uno dei sospettati.
Le ricerche proseguono per identificare e catturare il secondo uomo coinvolto nell’omicidio.
L’ultimo saluto a Pineida
Alla veglia funebre di Mario Pineida hanno partecipato numerosi compagni di squadra, sia attuali che del passato. Il funerale del calciatore è previsto nelle prossime ore, mentre il Paese resta scosso da un delitto che si inserisce nel clima di crescente violenza che colpisce l’Ecuador.
