Un fatto grave ha colpito la Fattoria Didattica e Azienda Agricola Bio Maso Canova di Monte Terlago, nella Valle dei Laghi. Due asinelli, Isma e Biscotto — madre e figlio — sono morti dopo aver ingerito bocconi avvelenati. Nonostante l’intervento immediato del veterinario, per gli animali non c’è stato nulla da fare. La notizia ha scosso profondamente la comunità locale e tutti coloro che frequentano la fattoria.
Lo sfogo della titolare: dolore e domande senza risposta
La proprietaria, Stefania Lusuardi, ha espresso il proprio sconforto sui social, raccontando la fatica, il lavoro quotidiano e la dedizione investiti nella creazione di un luogo pensato per bambini, famiglie e animali.
La rabbia si intreccia a un interrogativo che la perseguita: come si può arrivare a compiere un gesto così meschino? Stefania parla di un’attività costruita senza aiuti, fondata sul rispetto della natura e sul benessere degli animali, ponendosi la dolorosa domanda se tutto questo possa aver suscitato ostilità in qualcuno.
Un attacco ai valori della coesistenza
A darle sostegno è arrivato anche Alessandro Marsilli, naturalista ed educatore ambientale, da anni collaboratore nelle iniziative di Maso Canova. Marsilli definisce l’avvelenamento “un atto vile e pericoloso” che non colpisce soltanto gli animali, ma l’idea di agricoltura etica e convivenza con l’ambiente che la fattoria rappresenta.
Per lui, questo episodio è un colpo al cuore della visione di territorio costruita negli anni insieme a scuole, famiglie e associazioni impegnate nell’educazione ambientale.
Il timore di dover chiudere: una ferita che va oltre la perdita
Tra le righe del lungo sfogo di Stefania emergono la paura per la propria sicurezza e la sensazione di non essere benvoluta. Pensieri che la portano perfino a contemplare, per la prima volta, l’idea di chiudere la fattoria.
Ma allo stesso tempo riconosce dentro di sé quella “fiammella di fuoco” che l’ha sempre guidata, la forza che la spinge a difendere ciò che considera giusto: un’agricoltura non sfruttatrice, un’educazione in natura rispettosa, un rapporto armonioso con il bosco e gli animali.
Maso Canova, un presidio educativo prezioso per il territorio
Non è una semplice azienda agricola: Maso Canova è un luogo di apprendimento, di esperienze all’aria aperta, un laboratorio vivente dove i bambini scoprono la natura attraverso il contatto diretto con gli animali.
La fattoria è diventata, negli anni, un punto di riferimento per progetti legati alla sostenibilità, alla coesistenza con la fauna e alla sensibilizzazione ambientale, collaborando con realtà locali, scuole e associazioni.
Una comunità che non resta in silenzio
La reazione online è stata immediata: messaggi di vicinanza, incoraggiamenti, offerte di aiuto.
Marsilli invita a trasformare la rabbia in solidarietà, a non normalizzare un episodio tanto grave e a fare rete per proteggere ciò che Maso Canova rappresenta.
Il gesto di chi ha avvelenato gli asinelli non è passato inosservato, e la comunità sembra intenzionata a non lasciarlo impunito.
Uno sguardo al futuro
I prossimi giorni saranno decisivi per Stefania, chiamata a decidere come proseguire. La tragedia è un campanello d’allarme che richiama l’attenzione sul valore — fragile e prezioso — di quei luoghi che lavorano per un modello di convivenza più consapevole.
La speranza è che questa ferita non spenga la luce di un progetto che, anno dopo anno, ha offerto al territorio educazione, rispetto e cura.
