
Oggi, 4 aprile 2025, si ferma per uno sciopero della scuola che coinvolge sia docenti che studenti. A Genova, come in molte altre città italiane, si tiene una manifestazione con un corteo che partirà alle ore 9 da piazza De Ferrari del settore scolastico.
Sciopero della scuola: le ragioni della protesta
Lo sciopero è stato indetto a livello nazionale dal sindacato Usb Scuola, che ha espresso preoccupazione per diverse problematiche del sistema educativo. Tra le principali motivazioni ci sono il mancato adeguamento salariale per docenti e personale Ata. Inoltre l’opposizione alla chiamata diretta degli insegnanti di sostegno da parte delle famiglie. Non ultimo il disaccordo sugli investimenti destinati al settore militare a scapito della scuola pubblica.
Inoltre, la protesta si rivolge contro la riforma degli istituti tecnici e professionali, le nuove linee guida per il primo ciclo considerate discriminatorie e classiste, e il problema del riconoscimento dei titoli abilitanti. Usb Scuola sottolinea anche l’urgenza di un piano di assunzioni per i precari e di un miglioramento generale delle condizioni dell’istruzione pubblica.
Il percorso del corteo a Genova
A organizzare il corteo nel capoluogo ligure sono Osa Genova e Cambiare Rotta Genova, che hanno reso noto il tragitto della manifestazione.
Il corteo partirà alle ore 9 da piazza De Ferrari e attraverserà via XXV Aprile, piazza Fontane Marose, piazza Portello, Galleria Nino Bixio, piazza Corvetto, via Serra, via de Amicis, via Fiume e Brignole, per poi concludersi intorno alle 11 in piazza Matteotti.
Hanno aderito alla protesta diverse scuole genovesi, tra cui il San Giorgio, Klee, Barabino, Coombo, Vittorio, Cassini, Pertini, Duchessa di Galliera, Deledda, Mazzini, Calvino, Bergese, Fermi, Gobetti, Gastaldi-Abba, Marco Polo, oltre agli istituti Luzzati e Da Vigo di Chiavari.
Scioperano anche le università
Oltre alle scuole, oggi si fermano anche le università, con la partecipazione di studenti e personale accademico. Usb Università sostiene le stesse rivendicazioni avanzate dal comparto scolastico, puntando il dito contro le politiche governative ritenute insufficienti per garantire un’istruzione pubblica di qualità.