Chi vuole essere suddito dei giudici?

Quando il potere giudiziario si sottrae alla responsabilità. La magistratura è fuori controllo, ed è il vero pericolo per la democrazia.

giudici magistratura

I giudici godono di un’autonomia pressoché assoluta, senza alcun rischio di ripercussioni. Ammesso e non concesso che la repubblica democratica non possa sostenersi altro che sui tre scolastici poteri – legislativo, esecutivo e giudiziario – indipendenti fra di loro, ebbene questa condizione al momento attuale è ben lungi dall’esistere. E la colpa per questo vulnus alla democrazia è attribuibile proprio alla magistratura.

Mentre i parlamentari e i membri del governo sono sottoposti quotidianamente al rigido controllo sul loro operato dal sistema partitico ed elettorale, nonché da quello giudiziario – e appunto qui iniziano i problemi. Mentre l’esecutivo può da un momento all’altro perdere la fiducia e cadere – sia nell’intera compagine sia come singolo ministro. Intanto i deputati e senatori eletti dai rispettivi partiti possono perdere tale privilegio nelle elezioni successive, ebbene, niente di tutto ciò può capitare ai giudici.

I giudici non pagano mai per i propri errori o misfatti.

Giudici: un potere senza responsabilità

Il potere legislativo e quello esecutivo sono responsabili per il loro operato e ne rispondono ampiamente, sino a far decadere dalle cariche i rispettivi rappresentanti, o addirittura a farli condannare per illeciti e reati. I ministri e i parlamentari “pagano” personalmente per i propri errori, abusi, crimini, ingiustizie, per dolo e per colpa. I giudici, al contrario, no! Mai.

Non stiamo parlando per astrazioni teoriche, bensì di situazioni concrete, che si verificano ogni giorno e non solo nel nostro Paese. I giudici possono commettere ogni sorta di errore, abuso, crimine e ingiustizia e non solo i loro misfatti rischiano di non essere mai rimediati restituendo giustizia e compensazione alle vittime (mentre, al contrario, una legge o un decreto ingiusto potrà sempre essere abolito), ma soprattutto nessuno di quei giudici pagherà per i propri sbagli e/o delitti.

Una sentenza passata in giudicato non si cambia più. Pure se ingiusta o illegale.

Il controllo dei magistrati sui loro colleghi non funziona assolutamente, e comunque di fatto non inficia le sentenze passate in giudicato (stante che anche una sentenza ancora appellabile rovina irrimediabilmente la vita alle persone, con anni e anni di disperazione). Il magistrato è a tutti gli effetti irresponsabile: può fare tutto ciò che vuole, sentenziando anche in palese contrasto con la legge e contro tutti i principi umani e civili, e nessuno può farci nulla, nessuno lo può fermare. Una sentenza errata e ingiusta passata in giudicato non si cambia più. Una sentenza campata in aria rovina per sempre le vittime, eppure il giudice non paga.

Il caso Salvini e l’uso politico della giustizia

Se i giudici che hanno follemente rinviato a giudizio Salvini nell’esercizio delle sue funzioni di ministro (palesando la ridicolaggine del processo con la citazione a comparire del testimone Richard Gere da Hollywood…) fossero riusciti nei loro intenti demenziali, avremo ora un ministro in carcere. I pubblici ministeri, Marzia Sabella, Giorgia Righi e Geri Ferrara, avevano chiesto per Salvini una condanna a sei anni di reclusione. Non essendoci riusciti, comunque costoro non hanno perso nulla, non sono puniti, non risarciscono nessuno, non sono licenziati né retrocessi in carriera: continuano a fare il loro mestiere come niente fosse. Il giudice è l’unico mestiere al mondo in cui i fallimenti professionali non contano.

James Boasberg, il giudice statunitense che ha tentato di bloccare i rimpatri di centinaia di gangster.

Il potere dei guidici che ostacola l’esecutivo

Negli Stati Uniti, l’altro giorno, il giudice federale James Boasberg ha tentato di annullare l’ordinanza dell’esecutivo di espatriare centinaia di gangster immigrati illegali colpevoli dei più atroci delitti (omicidi, stupri, torture, narcotraffico): gang come MS13 e Tren De Aragua. Il giudice non c’è riuscito solo perché gli aerei erano già decollati, altrimenti ora in America questi criminali sarebbero di nuovo a spasso nelle città americane. Questo magistrato ha agito in nome della legge, per un senso di giustizia e per il bene della popolazione, o piuttosto per le proprie mire di parte, per corruzione, o per una lotta politica? Questo magistrato è degno di giudicare gli altri cittadini? Perché questo giudice voleva far tornare indietro tale feccia dell’umanità?

Forse perché sua moglie gestisce una ONG per aborti finanziata da USAID, agenzia Onu accusata dall’amministrazione Trump di essere uno dei più potenti mezzi di corruzione, sprechi e finanziamenti illegali e criminali, e sua figlia Katherine lavora per Partners for Justice, un gruppo che serve supporto legale a quegli stessi criminali, grazie al 76% del loro flusso di cassa proveniente dallo zio Sam, offrendo loro consulenza legale e proteggendoli dall’essere rimpatriati! I politici sono stigmatizzati e accusati per conflitti d’interesse assai minori di questo.

Le gang di narcos assassini e stupratori espatriate dall’amministrazione Trump nei carceri di El Salvador.

I magistrati non sono esseri angelici né filosofi-re dotati di saggezza sovrumana, e non sono eletti dal popolo. Essi sono normali impiegati statati che hanno per caso vinto un concorso pubblico dopo alcuni studi universitari di dubbia efficacia. Possono essere ignoranti, folli, frustrati, avversi a una parte politica, disonesti, corrotti, o semplicemente inetti e incapaci: come tutte le persone. Eppure gli atti dei magistrati e le loro sentenze sono sempre validi e possono distruggere le altre persone. Ed essi non ne risponderanno mai.

La magistratura deve rispondere delle proprie azioni

In qualsiasi altro campo professionale, dalla politica alla medicina, dall’avvocatura all’ingegneria civile alla gestione amministrativa ecc., in qualsiasi comparto pubblico o privato, chi sbaglia – dolosamente e colpevolmente – subisce le conseguenza del proprio operato, fino al risarcimento danni e al licenziamento. In magistratura no.

E non è per nulla vero che i magistrati applichino le leggi. Migliaia di atti processuali dei giudici sono palesemente contro la legge, eppure restano validi.

Indipendenza non significa irresponsabilità, e oggi gli unici professionisti al mondo irresponsabili sono i giudici, anche di fronte ad acclarate ingiustizie da loro commesse.

Al di là dei danni prodotti dai giudici incompetenti e incapaci, il problema ancor più grave riguarda i giudici che usano il proprio potere per scopi politici. È evidente che uno dei tre famosi poteri dello Stato stia fagocitando la democrazia a suo vantaggio. Si moltiplicano sempre più i casi di magistrati “al soldo” di una parte politica che attaccano la parte avversa accusando e giudicando i politici e vanificando i loro atti. Da un lato abbiamo, quindi, i politici eletti e temporaneamente in carica che sono sottoposti alla scure della magistratura, e dall’altra dei magistrati non eletti, inamovibili e irresponsabili, che possono a proprio piacimento bloccare i politici e la loro azione di governo.

I conflitti d’interesse dei giudici

È di questi giorni la notizia che Charles E. Schumer, senatore Dem americano, e fino al 2025 leader della maggioranza Dem in Senato, ha testualmente dichiarato in televisione: «Siamo stati noi l’anno scorso a far eleggere 235 giudici, magistrati Dem, fuori dal controllo di Trump, e questi stanno sentenziando contro Trump volta dopo volta dopo volta». L’ammissione pubblica del senatore Schumer è gravissima: in pratica i giudici nominati dai Dem sono in realtà attivisti che sono lì per fermare un presidente democraticamente eletto dai cittadini.

Il senatore Schumer ha ammesso l’uso politico dei magistrati di parte.

Ciò dà anche la cifra dell’etica dei politici contemporanei. Non agiscono per il bene dello Stato e della popolazione, ma solo per il proprio vantaggio partitico. Giudici totalmente avversi al concetto di democrazia quando non vince la propria parte. Che dire dei casi Le Pen e Georgescu, annientati dagli avversari politici utilizzando l’arma della magistratura? E della minaccia Ue di “annullare tutto”. A gennaio Thierry Breton, l’ex commissario UE, ha dichiarato: « Lo abbiamo fatto in Romania, e se necessario lo dovremo fare anche in Germania». Un riferimento palese all’estromissione di AfD in caso di successo alle urne del partito della Weidel. Per non parlare dei trent’anni di guerra italiana delle toghe contro Berlusconi.

I giudici devono rispondere delle proprie azioni

Se siamo in presenza di giudici che in tal modo mirano a governare lo Stato da soli, facendo diventare la magistratura l’unico potere legislativo ed esecutivo dello Stato, sostituendosi agli altri due, allora si sta distruggendo la democrazia. Se non si ferma questa deriva pericolosa si tradisce l’ideale stabilito dai Padri della Patria.
E noi non vogliamo tornare a diventare sudditi, tanto meno dei magistrati.