
In diverse strade di Monza sono comparsi maxi cartelloni con una frase destinata a far discutere: “Autistico un ca**o”. Una campagna provocatoria voluta dall’associazione FacciaVista per stimolare il dibattito e abbattere i pregiudizi.
Autistico un c**o: una scritta che scuote le coscienze
Alla vigilia della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, il 2 aprile, l’associazione monzese FacciaVista ha lanciato una campagna visiva d’impatto. I cartelloni, posizionati in punti strategici della città, riportano una frase volutamente provocatoria, che spinge i passanti a fermarsi e riflettere. Il messaggio non è casuale, ma nasce dall’esperienza diretta con il mondo dell’autismo e dal desiderio di cambiare la percezione collettiva.
L’idea dietro la campagna
L’iniziativa è firmata da Matteo Perego, presidente di FacciaVista e padre di un giovane autistico. “Cosa metteresti tu dopo quei puntini?”, chiede provocatoriamente Perego. Dove la società vede un insulto o una limitazione, lui vede un capolavoro. Il messaggio diventa quindi una sfida a superare i preconcetti e a riconoscere il valore unico di ogni persona nello spettro autistico.
Un confronto necessario per abbattere i pregiudizi
“Questo manifesto è uno specchio”, sottolinea Perego. “Mostra come la società reagisce all’autismo e obbliga a interrogarsi sui propri preconcetti”. Già in passato, FacciaVista aveva promosso iniziative artistiche per sensibilizzare il pubblico, come la campagna con la Venere di Botticelli per coprire scritte volgari. Oggi, con i maxi cartelloni, l’obiettivo è ancora più ambizioso: scuotere le coscienze e aprire un dialogo sincero.
L’arte come mezzo di inclusione
FacciaVista non è solo una campagna, ma un vero e proprio progetto di inclusione sociale. Attraverso il laboratorio artistico, giovani con disturbo dello spettro autistico hanno la possibilità di esprimere il loro talento, valorizzando le loro capacità creative. Le loro opere, spesso affini all’Art Brut e all’arte Outsider, dimostrano una sensibilità e una prospettiva unica, offrendo al pubblico uno sguardo diverso sulla realtà.
Verso una rivoluzione culturale
“La vera sfida è cambiare il modo in cui vediamo l’autismo”, conclude Perego. “Solo attraverso il confronto diretto possiamo abbattere i pregiudizi”. Le maxi affissioni a Monza sono un primo passo in questa direzione. Il 2 aprile sarà un’occasione per riflettere e guardare all’autismo con occhi nuovi, non con pietismo, ma con consapevolezza e rispetto.