
Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e personaggio televisivo, si trova ricoverato al Policlinico Gemelli. Oltre ai problemi di salute, sta affrontando una profonda depressione. L’amico e scrittore Marcello Veneziani gli ha rivolto un accorato appello, pubblicato su La Verità, esortandolo a reagire e a ritrovare la sua energia di un tempo: “Rialzati e cammina, capra!”.
Veneziani e Sgarbi: un’amicizia di lunga data
Marcello Veneziani e Vittorio Sgarbi si conoscono da anni e hanno condiviso molte esperienze nel mondo della cultura. “Ci siamo incrociati in numerosi convegni e dibattiti, e Vittorio ha collaborato con il mio settimanale con una rubrica provocatoria”, racconta Veneziani. Pur non avendo mai seguito i suoi ritmi notturni sfrenati, Veneziani descrive Sgarbi come un uomo dal carattere forte, ma privo di autentica cattiveria.
Vittorio Sgarbi: il peso della malattia e della depressione
Secondo Veneziani, la depressione di Sgarbi deriva da una ferita narcisistica: la consapevolezza che alcune libertà eccessive non gli sono più concesse. “Il suo universo si sta restringendo”, spiega lo scrittore, evidenziando il dramma di chi ha sempre vissuto con la convinzione di poter dominare il mondo.
La necessità di una trasformazione
Veneziani ritiene che Sgarbi debba affrontare una sorta di “piccola morte” interiore, lasciando alle spalle una versione di sé ormai superata. “Dovrà reinventarsi, adottando una prospettiva più vicina al mondo reale e meno egocentrica”, afferma. La chiave per questa rinascita? Affidarsi ai grandi Maestri dell’arte, come Caravaggio e Raffaello, che lo hanno sempre ispirato.
La speranza di una ripresa
Molti amici e familiari sono preoccupati per lui: dalla compagna Sabrina alla sorella Elisabetta, fino a volti noti come Alba Parietti e David Parenzo. Veneziani, con la sua lettera, ha voluto fargli sentire una vicinanza sincera e autentica, sperando che Sgarbi trovi la forza per riprendersi e continuare la sua missione nella cultura. “Abbiamo già visto un lieto fine con papa Francesco, speriamo in un altro con Vittorio”, conclude Veneziani.