A Rovigo una mostra sul pittore danese Hammershøi, per la prima volta in Italia

Ospitata a Palazzo Roverella è stata curata da Paolo Bolpagni. Visitabile fino al 29 giugno prossimo.

Hammershøi 1
Vilhelm Hammershøi, Doppio ritratto dell’artista e della moglie visti attraverso uno specchio, 1911. Schierensee, Günther Fielmann Foundation

Palazzo Roverella a Rovigo ospita in questi giorni una interessante mostra dedicata al pittore danese Vilhelm Hammershøi. Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi. La mostra gode inoltre del sostegno di Intesa Sanpaolo e il patrocinio dell’Ambasciata di Danimarca in Italia. Curata da Paolo Bolpagni sarà visitabile fino al prosimo 29 giugno 2025

 

Vilhelm Hammershøi genio dell’arte tra 800 e 900

Hammershøi e i pittori del silenzio tra il Nord Europa e l’Italia è il titolo della mostra allestita a Palazzo Revorella a Rovigo. Curata da Paolo Bolpagni si inserisce alla perfezione negli ampi spazi del Palazzo offrendo un raro e suggestivo percorso di visita. Inaugurata lo scorso 21 febbraio sarà visitabile fino al 26 giugno prossimo.

Giudicato uno dei più importanti artisti europei nel periodo compreso tra fine Ottocento e del primo quindicennio del 900 è famoso per i suoi soggetti a caratteri intimista. I suoi quadri hanno la caratteristica di essere dipinti con colori poco vivaci dove spesso il grigio è base principale accoppiato a gialli tenui verdi opachi e diverse tonalità scure. I soggetti rappresentati sono attorniati da un alone di mistero con figure lontane dallo sguardo del fruitore cosi come i diversi esterni ci città come Londra o Copenaghen senza nessuna persona all’orizzonte.

Hammershøi 3
Vilhelm Hammershøi, Il violoncellista. Ritratto di Henry Bramsen, 1893. Odense, Kunstmuseum
Brandts
© Kunstmuseum Brandts

Ebbe come maestri Niels Christian Kierkegaard e Holger Grønvold, poi Frederik Vermehren e Peder Severin Krøyer. Nato nel 1864 iniziò a produrre quadri dal 1885. Poco famoso a livello internazionale con il passare del tempo è stato progressivamente riscoperto. Importanti mostre sono state  allestite a Parigi, Tokyo, New York, Monaco di Baviera e Londra.

 

Vilhelm Hammershøi. A Rovigo per la prima volta in Italia.

L’Italia purtroppo è rimasta un po’ indietro circa la conoscenza dell’arte di Hammershøi. Si deve quindi ringraziare Rovigo e Palazzo Roverella per la retrospettiva che colma questa immensa lacuna che ci consente di apprezzare la poetica pittorica del danese. La mostra è strutturata in maniera ottimale per comprendere l’evoluzione artistica di Hammershøi.

Hammershøi 2
Vilhelm Hammershøi, Interno della chiesa di Santo Stefano Rotondo a Roma, 1902. Odense,
Kunstmuseum Brandts
© Kunstmuseum Brandts

La mostra che espone più di cento dipinti è divisa in nove sezioni a seconda dei soggetti dipinti da Hammershøi. Inizia con le influenze artistiche dei pittori che prese a modello per passare poi agli interni domestici quelli con o senza figure umane di contorno e quelli messi in relazione a pittori coevi. Poi una sezione dedicata ai ritratti e all’unica pittura italiana che ritrae una splendida quanto mistica e misteriosa visione della romana Santo Stefano Rotondo. Poi le visioni di città, le ispirazioni dannunziane dell’epoca e la paesaggistica. Il tutto per un raffronto continuo tra Hammershøi in rapporto con l’arte pittorica del periodo per una visita dove suggestioni e immagini coinvolgono il visitatore.

Grazie a Rovigo e ai responsabili di Palazzo Roverella finalmente in Italia è possibile approfondire Hammershøi con una retrospettiva valida sotto tutti i punti di vista. Si colma così una lacuna che garantisce agli appassionati e agli studiosi di approfondire le tematiche esposte da uno di più importanti pittori europei.

Le parole del curatore Paolo Bolpagni

Per comprendere il senso della mostra citiamo le parole del curatore Paolo Bolpagni del tutto esaustive sul tema. “La mostra di Palazzo Roverella, tuttavia, non si propone semplicemente di offrire al pubblico del Bel Paese un’occasione per conoscere più da vicino le opere di un pittore straordinario, riconoscibile per l’intimismo minimalista dei suoi interni e per l’atmosfera inquieta che si sprigiona da un apparente rigorismo, ma di scandagliare filoni di ricerca rimasti finora pressoché inesplorati”. Da ciò scaturisce l’impegno a porre in evidenza i rapporti con gli artisti dell’epoca in cui visse Hammershøi ponendo uno sguardo incisivo verso i suoi rapporti con il nostro paese.

Hammershøi 4
Vilhelm Hammershøi, La porta bianca (Interno con vecchia stufa), 1888. Copenaghen, SMK –
Statens Museum for Kunst
© SMK, the National Gallery of Denmark. SMK / foto Jakob Skou-Hansen

Ed infatti aggiunge “Gli spunti di ricerca, insomma, non mancano, e l’obiettivo della mostra è far luce su di essi, anche sulla base di indagini documentarie che svelino aspetti inediti, e di riflessioni critiche che approfondiscano filoni meritevoli d’interesse, dal topos della figura ritratta di spalle al motivo degli interni silenziosi e dei paesaggi privi di presenze umane, dall’esistenza appartata di Hammershøi alla cosiddetta ‘povertà’ cromatica dei suoi dipinti”.

Bolpangi ha individuato un numero di opere utili per sintetizzare il percorso artistico scelto che godono di una condizione espositiva del tutto efficace per rendere accattivante, comoda ed esauriente la visita.

Inoltre, per chi volesse approfondire i temi è stato approntato un ampio catalogo pubblicato da Dario Cimorelli Editore. Oltre a contenere riproduzioni fotografiche dei quadri esposti propone anche saggi originali del curatore e di Claudia Cieri Via, Luca Esposito, Francesco Parisi e Annette Rosenvold Hvidt.

 

Hammershøi e i pittori del silenzio tra il Nord Europa e l’Italia

Rovigo, Palazzo Roverella

21 febbraio – 29 giugno 2025

Tutte le informazioni su www.palazzoroverella.com