
Il clima di fiducia dei consumatori negli Stati Uniti ha subito un nuovo contraccolpo. Secondo le stime preliminari diffuse dall’Università del Michigan, l’indice è sceso a 55,4 punti a settembre 2025, dai 58,2 registrati ad agosto. Il risultato è ben al di sotto delle aspettative degli analisti, che prevedevano un dato fermo a quota 58, e rappresenta il livello più basso da maggio.
Consumatori come le famiglie sono quelle che soffrono di più
Il calo non è uniforme: a mostrare maggiore pessimismo sono soprattutto i nuclei familiari a reddito medio e basso. Questi gruppi, avendo meno margini per far fronte a prezzi elevati e a un mercato del lavoro incerto, manifestano maggiore vulnerabilità di fronte alle turbolenze economiche.
Cosa emerge dal sondaggio dell’Università del Michigan
Ogni mese, l’Università interroga un campione di famiglie americane sulla propria situazione economica, sul lavoro e sulle intenzioni di acquisto. I risultati di settembre mostrano:
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Condizioni di acquisto: leggero miglioramento per i beni durevoli (auto, mobili, elettrodomestici).
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Finanze personali: peggioramento marcato, con valutazioni in calo dell’8%.
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Condizioni generali: l’indice attuale scende da 61,7 a 61,2 punti.
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Prospettive future: l’indicatore delle aspettative cala da 55,9 a 51,8 punti.
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Fattore dazi: il 60% degli intervistati continua a citare le tariffe doganali come un problema centrale.
Consumatori: inflazione e aspettative a lungo termine
La percezione dell’inflazione resta uno dei principali fattori di incertezza. Le aspettative a un anno rimangono stabili al 4,8%, mentre quelle a cinque anni sono aumentate per il secondo mese consecutivo, dal 3,5% al 3,9%. Questo rialzo indica che i consumatori vedono i rincari come un fenomeno più persistente di quanto previsto nei mesi precedenti.
Prospettive: cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Secondo le previsioni di Trading Economics, l’indice della fiducia dei consumatori dovrebbe attestarsi a 57 punti entro la fine del trimestre. Nel medio-lungo termine, i modelli macroeconomici stimano un valore di circa 54 punti nel 2026 e un recupero verso 58 nel 2027.
L’andamento negativo di settembre rappresenta il secondo calo consecutivo e conferma un crescente clima di cautela. Una fiducia più debole potrebbe tradursi in un rallentamento della spesa delle famiglie, con possibili ripercussioni sull’intera economia statunitense.