Un errore colossale: la menzogna della Palestina

A uccidere la cosiddetta “Palestina” sono stati gli arabi

Palestina falso storico

Un errore colossale sta attraversando l’Europa. Chi condanna Israele, chi giustifica Hamas, chi ne diffonde la propaganda di fake news e menzogne. Poi chi inneggia a una fantomatica “Palestina”, chi vaneggia ancora sulla soluzione dei “due popoli due Stati” sarà maledetto dalla Storia. Così come tante altre volte è già successo, e i nostri nipoti leggendolo un giorno sui libri si chiederanno come sia stato possibile un tale scempio di ragione e moralità. Un colossale errore storico che l’Europa pagherà caro.

Samaria e Giudea, storiche regioni israelitiche oggi denominate Cisgiordania (West Bank)

Due popoli due Stati: per almeno sei volte Israele ha accettato formalmente questa soluzione – nel 1937, 1938, 1948, 1993, 2000, 2010 – ma chi non ha mai voluto accettarla e l’ha continuamente rifiutata è sempre stata la comunità araba presieduta via via da Arafat, dall’Olp, dall’Anp, da Hamas. È infame, ignobile, scellerato che i governanti europei ancora prospettino quest’ipotesi qualunquista, inattuabile e continuamente negata dagli stessi arabi. I soloni che la presentano come una ovvia panacea ignorano miserabilmente che negli statuti istitutivi di queste organizzazioni islamiste, in ciò che viene insegnato nei libri di scuola arabi, c’è un proposito ben diverso:

“dal fiume al mare”, proclamano, ossia “dal Giordano al Mar Mediterraneo dovrà essere un unico Stato arabo dopo che Israele sarà distrutto e la sua popolazione sterminata”.

Questo è l’obiettivo degli arabi, scritto, gridato, documentato: non due popoli due Stati. Questi sono fatti.

Israele si difende da sola: una guerra per la sopravvivenza

Gli stessi governanti e commentatori che sostengono il diritto dell’Ucraina di difendersi dall’attacco russo, condannano però Israele quando si difende dall’ennesimo e atroce attacco di Hamas e dagli islamisti sul proprio territorio. Quella che si combatte ai confini di Israele è una guerra terribile per la sopravvivenza stessa di Israele. E gli israeliani: a differenza dell’onnipresente Zelenski, la combattono da soli senza chiedere aiuto a nessuno. Su sette fronti sono impegnati gli uomini e le donne israeliani: Gaza, Giudea e Samaria, Libano, Yemen, Siria, Iran.
Israele si è sempre difesa da attacchi arabi, nella sua storia non ha mai attaccato nessuno per prima. 9 milioni di persone, meno della Lombardia, in un Paese più piccolo della regione lombarda, circondato da centinaia di milioni di arabi che ne vogliono l’orrore e la rovina. Dal 1948 Israele è sotto attacco da parte di chi vuole raderlo al suolo. Non capirlo è una cosa cieca, folle, ottusa: è da codardi utili-idioti della causa islamista, che piangeranno amaramente il proprio errore.

Palestina Israele Iran
Il dittatore ayatollah Khamenei da sempre fautore della distruzione di Israele

Il 7 ottobre 2023: la fine definitiva della “Palestina”

Dopo il 7/10/2023 l’ultima possibilità per gli arabi di creare uno Stato “palestinese” è tramontata definitivamente. Neonati bruciati vivi nei forni delle case davanti ai genitori, donne incinte sventrate coi feti lasciati a morire davanti a loro. Poi ancora bambini violentati e strozzati a mani nude, 1200 civili israeliani massacrati e centinaia di rapiti e ammazzati in seguito, compresi neonati. Esistono in rete ampi documenti di foto e filmati del massacro. Da questo momento in poi impediranno per sempre la nascita di uno Stato “palestinese”.
Sei milioni di ebrei trucidati hanno dato mandato a Israele di non farsi mai più uccidere tenendo le mani in alto: Israele combatterà sempre rispondendo ferocemente a ogni attacco, colpendo ogni suo assalitore.

Palestina: un’invenzione moderna, non un diritto storico

Legittimo quindi oggi l’obiettivo di appropriarsi una volta per tutte di Samaria e Giudea, chiamate Cisgiordania (West Bank), e della Striscia di Gaza, ossia il territorio definito impropriamente Palestina, dacché proprio qui si sono insediati gli arabi che vogliono la distruzione di Israele. Israele deve cancellare per sempre il concetto di Palestina, che è solo un falso storico.
La “Palestina” moderna è un’invenzione di Arafat negli anni 60 del Novecento, e non ha nulla a che fare con la Palestina storica, la Pelesheth, Terra dei Filistei, nella regione di Canaan, che il Regno Israelitico concesse a 25.000 individui di razza indoeuropea lì stanziatisi, e in seguito assimilatisi agli israeliti. Ciò avveniva nel 1200 a.C., migliaia di anni prima che nascesse Maometto e i beduini apparissero in Medio Oriente.

Da Arafat a oggi: Palestina e il falso etnico, geografico e culturale

Arafat, per le proprie personali mire imperialistiche e di potere, ci mise vent’anni per convincere i “fratelli arabi” a sostenere il suo progetto. E nemmeno gli esistenti Stati arabi all’inizio volevano la nascita del nuovo Stato di “Palestina”. In questi territori Arafat fece confluire famiglie di arabi egiziani, siriani, giordani, libanesi, e da lì creò il falso storico di una terra araba occupata da Israele. Pretendendo che perfino Gerusalemme, capitale israelita dal X secolo a.C., appartenesse all’islam.

Israele, tuttavia, non si è mai opposta all’invenzione della “Palestina” moderna. Sono stati gli arabi di Arafat, OLP, ANP, Fatah, Hamas a opporsi all’esistenza di Israele.
Così Arafat inventò l’OLP, Organizzazione per la Liberazione della Palestina, con cui determinò una serie di fondamentali falsi storici, destinati a perpetrarsi in menzogne per tutti questi 70 anni:

– non esiste e non è mai esistita nessuna “Palestina araba”, bensì solo ebraica;
– non esiste nessun “popolo palestinese”, ma solo un insieme di genti egiziane, giordane, siriane, libanesi, messe insieme arbitrariamente da Arafat per una sua precisa sete di potere;
– la “Palestina” di cui si parla oggi è un’invenzione di Arafat e non esiste né storicamente né etnicamente né nazionalmente.

Gaza e Cisgiordania: territori arabi indipendenti prima del massacro

“Palestina libera” strillano i babbei, gretini e ignoranti, ignorando – appunto – che la cosiddetta Palestina fosse già libera: la cosiddetta “Palestina” moderna era già libera e non ha bisogno di essere liberata da nessuno, dato che nessuno occupava i suoi territori, i quali erano governati in piena indipendenza da ANP e Hamas: Israele non occupava nessun territorio “palestinese”!
Situazione logicamente cambiata dopo il massacro di migliaia di israeliani innocenti perpetrato dalle milizie “palestinesi” di Gaza e del West Bank. Ecco qual era la situazione prima del 7/10/23:

Striscia di Gaza:
360 km² di superficie popolata da più di due milioni di abitanti. Precedentemente territorio egiziano.
Il 14 agosto 2005, in base al Piano di Disimpegno Unilaterale Israeliano, il governo israeliano aveva evacuato la propria popolazione dagli insediamenti nella Striscia e smantellato le colonie. Lo sgombero della Striscia terminò il 22 agosto, con il trasferimento delle ultime famiglie della colonia di Netzarim. Il 12 settembre 2005 tutto il territorio della striscia di Gaza era passato in mano arabo-palestinese, governato dai maggiorenti palestinesi.

L’aviazione di David composta da molti piloti donna

Governati da Hamas e ANP, non occupati da Israele.

Nel 2007 le due fazioni arabe, Hamas e al-Fath (espressione di ANP), si sonno trucidate a vicenda, provocando centinaia di morti in pochi giorni, e terrorizzando la popolazione civile “palestinese”. La vittoria militare dei terroristi di Hamas contro i colleghi dell’ANP ha dato la stura nella Striscia all’edificazione di una base bellica permanente di Hamas. Libera di compiere operazioni terroristiche contro Israele, con attentati, omicidi, rapimenti, e la costruzione sistematica di infrastrutture militari.

La Corte Penale Internazionale dell’Aja nel 2021 ha approvato la richiesta del procuratore Fatou Bensouda di aprire un procedimento contro Hamas per crimini di guerra nella Striscia di Gaza.

Da Gaza è partita l’offensiva militare di Hamas, iniziata il 7 ottobre 2023 con l’Operazione Alluvione Al-Aqsa, che ha provocato le stragi e i rapimenti di civili israeliani all’interno dei confini israeliani.
Ma tutto questo non desta alcun interesse negli urlatori della “Palestina libera!”.

Cisgiordania
5655 km² per una popolazione di quasi tre milioni di abitanti. Precedentemente territorio del Regno di Transgiordania e poi Giordania, infine abbandonato senza status giuridico.
Gli Accordi di Oslo del 1993 hanno dichiarato che lo stato finale della Cisgiordania sarà oggetto di un prossimo accordo tra Israele e la leadership palestinese. A seguito di tali accordi ad interim, Israele ha ritirato il suo governo militare dalla Cisgiordania, che è stata divisa in tre settori:

Area Controllo Amministrazione
A Palestinese Palestinese
B Israeliano Palestinese
C Israeliano Israeliana

Mentre la stragrande maggioranza della popolazione arabo/palestinese vive nelle zone A e B, le terre dell’area C sono considerate vacanti e disponibili.
La Cisgiordania è governata dall’ANP, l’Autorità Nazionale Palestinese.

Chi difende Hamas tradisce la democrazia

La stupidità di chi continua a insistere con la leggenda metropolitana di una “Palestina occupata da Israele” è una vergogna per l’umanità. Senza considerare che i vari ProPal, da Greta a Boldrini, da Fratoianni, Conte, Bonelli & c. se vivessero in un territorio islamista come quello governato da Hamas, che tanto auspicano, sarebbero perseguitati, imprigionati e probabilmente giustiziati.
Invece di difendere l’unica vera democrazia del Medio Oriente, questi incoscienti difendono i criminali islamisti.

Israele ha diritto a esistere, e a vincere

A fronte di tutto ciò, a questo punto è sacrosanto l’obiettivo di Netanyahu di schiacciare la testa del serpente iraniano che da sempre vuole distruggere Israele, e altrettanto sacrosanto l’obiettivo di riprendere il totale controllo delle storiche regioni israelitiche di Samaria, Giudea e Gaza, da dove per 70 anni sono partiti attacchi continui contro lo Stato di David. Occorre cancellare il concetto stesso di “Palestina”, uno dei peggiori falsi storici mai inventati.
E a uccidere la cosiddetta “Palestina” sono stati proprio gli arabi: dopo il 2023 non avranno mai più la possibilità di creare dal nulla un loro nuovo Stato arabo ai confini di Israele.

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Attacchi israeliani in Iran