Ucraina: Russia ancora all’attacco, Avdiivka e’ in pericolo

Non si arrestano i tentativi russi di circondare la cittadina di Avdiivka, situata in prossimità della città di Donetsk occupata. Malgrado l’elevatissimo numero di perdite umane e materiali (le fonti che rilevano visivamente i blindati ed i tank distrutti o gravemente danneggiati hanno contato almeno 200 veicoli da combattimento perduti dalle truppe del Cremlino) i russi non cessano i loro tentativi di avvolgere l’insediamento.
I russi hanno prodotto avanzamenti minimi dal punto di vista delle aree conquistate, ma significativi tatticamente. Si tenga conto che tra le due ganasce che i russi hanno creato intorno ad Adviivka la distanza è ora di soli sette chilometri circa. Questo mette in pericolo le vie di rifornimento che giungono alla guarnigione ucraina che difende l’insediamento. Basterebbe ancora un piccolo guadagno in termini territoriali perché la situazione delle truppe di Kyiv ad Avdiivka diventasse davvero pericolosa.

Ora dunque sono gli ucraini ad essere sulla difensiva e tocca a loro spostare delle truppe di riserva da altre zone del fronte per arginare l’emergenza che si sta creando ad Avdiivka. Ci cono voci, non confermate, che la 47° Brigata sia stata spostata dal fronte dove si è svolta l’offensiva ucraina dell’estate ed ora stia affiancando la 110° Brigata Meccanizzata che si sta esaurendo nel tentativo di bloccare i russi.

La battaglia in corso ancora una volta ci mostra quanto sia difficile in questa guerra – per entrambi i contendenti – riuscire a superare delle difese statiche ben organizzate; questo si rende possibile solo al prezzo di programmare enormi sacrifici umani e di risorse. I russi ancora una volta si dimostrano – come da sempre nella loro tradizione militare – disponibili a farlo, e così avanzano. Gli ucraini invece non sono disponibili a queste operazioni di assalto pressoché suicida; la sensazione è che gli ucraini non mandino la propria fanteria ed i propri carristi al massacro per una questione tecnica – minore popolazione, minori risorse militari rispetto al nemici – ma per una questione di umanità: ci vuole una terribile freddezza per mandare ondate di ragazzi e uomini a farsi ammazzare in questo modo. Comunque, se i russi hanno a disposizione tutto questo materiale umano e militare da distruggere, significa anche che hanno a disposizione riserve sia dell’uno che dell’altro, e questo smentisce le analisi che volevano l’esercito del Cremlino a corto di risorse.

 

Le immagini dei campi letteralmente disseminati di corpi di militi russi, che avevamo visto durante la conquista di Bakhmut in primavera, si rivedono oggi ad Avdiivka. Come a Bakhmut la città si sta riducendo ad un cumulo di macerie. Vi restano 1.000 persone a cui è già stato indicato di sgombrare la zona. Il Comandante in Capo dell’Esercito Ucraino, Valerij Zaluzhnyi, nei giorni scorsi ha visitato la prima linea ad Andiivka, altro segno che la situazione lì è difficile.

Non è un momento facile per l’Ucraina. La difficoltà a produrre conquiste territoriali potrebbe porre un freno alla volontà dei suoi alleati di insistere nelle forniture di armi in vista di una vittoria. L’esplosione del conflitto israelo-palestinese sta distraendo l’attenzione dell’opinione pubblica da questa guerra e, al di là delle rassicurazioni che sono già state date, l’eventualità che gli Stati Uniti d’America possano entrare in conflitto con l’Iran non si può al momento scartare; questo necessariamente richiede agli USA – ma non solo – di dirigere la propria produzione e stoccaggio di risorse militari per far fronte a questo nuovo rischio di conflitto. E per l’Ucraina non è una bella notizia.

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