
Una giovane turista francese di 23 anni ha pensato di portare a casa un “ricordo” davvero insolito dalla Sicilia: una bomba a mano della Seconda Guerra Mondiale. Il fatto è avvenuto all’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. La donna si è presentata con l’ordigno bellico nel bagaglio a mano, ignara della pericolosità dell’oggetto e delle severe normative di sicurezza aeroportuale. Insomma, per lei era solo un souvenir “esplosivo”.
La turista e il ritrovamento della bomba sulla spiaggia
Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche locali, la turista avrebbe rinvenuto l’ordigno sulla spiaggia di San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani. L’oggetto, apparentemente arrugginito e consumato dal tempo, avrebbe suscitato in lei una curiosità tale da spingerla a portarlo con sé nella stanza d’albergo, per poi tentare di trasportarlo fino in Francia come ricordo della vacanza.
Controlli in aeroporto e scatta l’allarme
Al momento del passaggio ai controlli, la giovane ha superato senza problemi il metal detector, ma la valigia ha attirato subito l’attenzione degli operatori grazie alle immagini inequivocabili trasmesse dallo scanner. Immediata l’attivazione del “Piano Leonardo Da Vinci”, un protocollo di sicurezza aeroportuale di livello medio, utilizzato per la gestione di situazioni ad alto rischio.
Bomba neutralizzata e denuncia per la turista
La bomba è stata giudicata perfettamente funzionante dagli artificieri. Nonostante vi fossero i segni di corrosione dovuti all’esposizione a sabbia e salsedine. Sarebbe stata presa in carico e fatta brillare in sicurezza. Nel frattempo, la turista è stata denunciata a piede libero. L’accusa è di detenzione illegale di arma da guerra e per violazione delle normative sulla sicurezza aeroportuale.
Una vicenda che poteva avere conseguenze tragiche
L’episodio si è concluso senza danni, ma ha fatto emergere ancora una volta quanto sia importante la consapevolezza sul pericolo rappresentato dagli ordigni bellici inesplosi, che ancora oggi si trovano in molte zone del Mediterraneo. La leggerezza con cui la turista ha trattato un potenziale strumento di morte è costata cara, e avrebbe potuto avere esiti ben più gravi.