Le autorità cinesi ritengono che un turista, accendendo in modo improprio incenso o candele durante la visita al padiglione Wenchang, abbia innescato l’incendio che il 12 novembre ha divorato la struttura in legno. Una semplice offerta rituale si è trasformata in un evento devastante. Le immagini diffuse sui social mostrano fiamme altissime e fitte colonne di fumo. Poi il tetto cede sotto l’intensità del rogo.
L’so scorretto di incenso innesca un incendio incontrollabile
Le prime verifiche indicano un comportamento negligente del visitatore, definito dagli investigatori come «irresponsabile». L’ambiente chiuso, i materiali infiammabili e la ventilazione naturale della zona hanno favorito una diffusione rapidissima delle fiamme. Nonostante la violenza del rogo, non si sono registrati feriti. I vigili del fuoco sono riusciti a impedire che l’incendio raggiungesse la vegetazione circostante.
Storia del padiglione Wenchang e del tempio Yongqing
Il padiglione sorgeva sulla cima del Monte Fenghuang, località molto amata dai pellegrini e dai turisti per i suoi panorami. Costruito tra il 2008 e il 2009 e gestito dal vicino tempio Yongqing, era parte di un complesso che richiamava la tradizione di una struttura originaria risalente alla dinastia Liang (536 d.C.).
La zona è legata anche alla cultura letteraria cinese: secondo alcune fonti, lo scrittore Shi Nai’an, autore del classico Margine d’Acqua, avrebbe soggiornato in passato proprio nel padiglione Wenchang.
Gli edifici attuali, tuttavia, non erano originali. L’intero sito era stato ricostruito negli anni ’90 seguendo documenti storici, dopo secoli di abbandono.
Danni limitati al valore simbolico: l’incendio non distrugge le reliquie
Le autorità hanno confermato che all’interno del padiglione non erano custoditi manufatti antichi o beni di valore archeologico. La perdita riguarda quindi la struttura stessa, apprezzata dai fedeli e dai visitatori, ma non elementi storici originali. L’area verrà ricostruita, mantenendo lo stile architettonico tradizionale del Wenchang Pavilion.
Conseguenze legali: in Cina pene severe per incendi e negligenza
L’indagine è ancora in corso e la posizione del turista sarà valutata sulla base delle prove raccolte. In Cina, i reati legati agli incendi sono regolati da norme molto rigide: gli indagati possono incorrere in pene pesanti in caso di dolo o grave negligenza, soprattutto quando vengono danneggiate strutture pubbliche o religiose. Le sanzioni possono variare da multe e detenzione fino a pene estremamente severe nei casi più gravi.
