Trump, Putin e la telefonata per cambiare le regole del ‘gioco’

Una telefonata storica tra il presidente USA e il leader del Cremlino apre scenari inaspettati: scambio di prigionieri, trattative e il rischio di un’Europa esclusa dal tavolo della pace

Trump Putin negoziati

La telefonata tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader del Cremlino, Vladimir Putin, segna un punto di svolta nella diplomazia internazionale. Il colloquio, avvenuto il 12 febbraio 2025 alle ore 20:00 di Mosca, come confermato dal sito ufficiale del Cremlino. Ha avuto una durata di circa un’ora e mezza ed è stato descritto da entrambe le parti come “produttivo e costruttivo”. Il tema centrale? L’avvio immediato di negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina.

Dopo il rilascio del detenuto americano Marc Fogel da parte di Mosca, ecco arrivare la tanto attesa telefonata ‘ufficiale’. Tuttavia, il tempismo di questo colloquio solleva interrogativi: è davvero il primo contatto tra i due leader o ve ne sono stati altri non ufficializzati? Il Cremlino, attraverso il suo portavoce Dmitrij Peskov, ha confermato che durante il colloquio “i due leader hanno discusso dell’urgente necessità di una soluzione diplomatica al conflitto ucraino”. Nella trascrizione ufficiale pubblicata dal sito del governo russo, si legge che il Presidente Trump ha espresso il desiderio di fermare le ostilità in Ucraina e di avviare immediatamente negoziati, mentre il Presidente Putin ha sottolineato la necessità di affrontare le cause profonde del conflitto e ha concordato sulla necessità di un approccio diplomatico.

Oltre alla questione ucraina, il Presidente americano e lo Zar hanno affrontato tematiche cruciali come la sicurezza energetica, le relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Russia, il Medio Oriente e il programma nucleare iraniano. Dal canto suo, Donald Trump ha rilasciato una dichiarazione sulla piattaforma Truth Social, nella quale ha definito la telefonata con Putin “estremamente produttiva”. Il Tycoon ha dichiarato di aver parlato di Ucraina, Medio Oriente, energia, intelligenza artificiale e molto altro, ricordando il passato delle due nazioni che durante la Seconda Guerra Mondiale hanno combattuto fianco a fianco. Ha affermato che è tempo che Stati Uniti e Russia lavorino insieme per costruire un futuro di pace e prosperità. Ha inoltre annunciato l’avvio immediato di trattative tra le delegazioni russe e americane.

La telefonata è avvenuta all’indomani dello scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti. Un gesto che potrebbe essere interpretato come un primo passo verso il disgelo. Secondo quanto riportato da Interfax, il cittadino americano Marc Fogel, incarcerato in Russia per traffico di droga, è stato rilasciato in cambio del russo Aleksander Vinnik, detenuto negli Stati Uniti per crimini informatici. Il giornalista di Fox News, Sean Hannity, ha inoltre riferito che l’inviato speciale di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha avuto un incontro riservato con Putin a Mosca, probabilmente per discutere delle condizioni dello scambio e di un possibile piano per il cessate il fuoco in Ucraina.

Il Presidente ucraino Vladimir Zelenskij, che ha ricevuto una telefonata da Trump subito dopo il colloquio con Putin, ha dichiarato di apprezzare il genuino interesse del leader statunitense per come si possa realizzare una vera pace. Ha aggiunto che insieme agli Stati Uniti e ai partner stanno delineando i prossimi passi per fermare l’aggressione russa e garantire una pace duratura e credibile. Tuttavia, fonti diplomatiche europee hanno espresso preoccupazione per un eventuale accordo che possa escludere l’Unione Europea dal processo negoziale. Francia, Germania e Spagna hanno ribadito che nessuna intesa potrà essere raggiunta senza il coinvolgimento di Kiev e dell’UE.

In parallelo alla telefonata Trump-Putin, il Segretario alla Difesa USA Pete Hegseth, parlando al Consiglio NATO-Ucraina a Bruxelles, ha dichiarato che il ritorno dell’Ucraina ai confini pre-2014 è irrealistico e che l’adesione dell’Ucraina alla NATO non è una possibilità concreta nel breve termine. Ha sottolineato che eventuali forze di peacekeeping dovranno essere parte di una missione “non-NATO”, ribadendo che il peso degli aiuti all’Ucraina dovrà ricadere maggiormente sui Paesi europei.

L’inizio di negoziati diretti tra Stati Uniti e Russia rappresenta un cambiamento radicale nello scenario geopolitico. Dopo anni di tensioni e un conflitto che ha devastato l’Ucraina, la diplomazia sembra finalmente muoversi verso una soluzione. Tuttavia, restano ancora molte incognite: quali saranno le condizioni imposte da Putin per il cessate il fuoco? L’Ucraina accetterà eventuali compromessi territoriali? L’Europa avrà voce in capitolo o verrà marginalizzata nel processo di pace?

Per ora, quello tra Trump e Putin è solo il primo passo. Ma è un passo che potrebbe riscrivere la storia.

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