Trump e la geopolitica, sogni di espansione o strategia calcolata?
Fabrizio Hennig29/12/2024
Trump è un visionario della politica internazionale o un appassionato di Risiko
Donald Trump non smette mai di stupire. Dopo aver tentato di acquistare la Groenlandia, ricevendo un cortese ma fermo rifiuto dalla Danimarca, e dopo aver ipotizzato di invadere Panama per riprendersi il controllo del Canale, l’ex presidente ha rilanciato con una proposta ancora più ambiziosa: fare del Canada il 51° Stato degli Stati Uniti d’America.
La proposta include promesse che sembrano uscite da un comizio elettorale ambientato in un universo parallelo:
– Riduzione delle tasse del 60%.
– Justin Trudeau promosso a Governatore, un ruolo che nella visione trumpiana sembra più simbolico che politico.
Ma ci è o ci fa?
A questo punto la domanda sorge spontanea: Trump è un visionario della politica internazionale o un appassionato di Risiko con troppo tempo libero?
Da una parte, le sue dichiarazioni hanno sempre un forte impatto mediatico e fanno discutere, spesso spostando l’attenzione da altri temi più complessi o scomodi. Dall’altra, non si può ignorare il tono quasi surreale delle sue proposte, che sembrano più provocazioni calcolate che piani di governo realistici.
Il Canada come prossimo stato?
L’idea di annettere il Canada porta con sé un certo fascino nella narrativa trumpiana, unire due paesi vicini per creare un’unica superpotenza economica e militare. Tuttavia, è difficile immaginare che Ottawa possa anche solo prendere in considerazione l’ipotesi, soprattutto alla luce delle differenze culturali, politiche e sociali tra i due paesi.
Trudeau governatore?
La nomina di Justin Trudeau a Governatore è forse la parte più surreale della proposta. Immaginare il primo ministro canadese, noto per le sue posizioni progressiste, in un ruolo subordinato sotto un’amministrazione Trump sembra uno scherzo più che una reale intenzione politica.
Strategia o improvvisazione?
C’è chi vede in queste uscite una strategia ben precisa, attirare l’attenzione dei media, galvanizzare la base elettorale e rafforzare l’immagine di un leader pronto a tutto per rendere “America Great Again”. Altri, invece, leggono queste dichiarazioni come il frutto di una personalità imprevedibile e poco incline a seguire le regole tradizionali della diplomazia.
E ora cosa aspettarci?
Dopo la Groenlandia, Panama e il Canada, cosa potrebbe venire dopo? Forse Trump proporrà di acquistare la Patagonia o di annettere l’Australia come paradiso fiscale ufficiale. Una cosa è certa, che ci sia o ci faccia, Trump sa come far parlare di sé. E mentre il mondo cerca di decifrare le sue dichiarazioni, lui continua a dominare la scena politica come pochi altri sanno fare.
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