
Il corpo senza vita di Aaron Engl, giovane boscaiolo di 24 anni, era stato scoperto il 18 agosto. Era su un prato nei pressi di Terento, in Val Pusteria. La scena aveva inizialmente sollevato interrogativi inquietanti. Ipotesi data dalla presenza di ferite gravissime al collo, compatibili con una semi decapitazione. Tuttavia, gli sviluppi investigativi hanno gradualmente ricostruito un quadro diverso da quello ipotizzato inizialmente.
La ricostruzione degli inquirenti
Le indagini condotte dalla Procura di Bolzano, supportate dalle analisi tecniche del RIS di Parma, hanno escluso l’intervento di terze persone nella morte del giovane. Il comunicato della Procura ha chiarito che Engl, rientrato da un rave party tenutosi a Barbiano, si trovava in uno stato di profonda alterazione psicofisica. Situazione causata dall’assunzione di sostanze stupefacenti, presumibilmente allucinogeni. Secondo quanto emerso, il ragazzo aveva manifestato un malessere già durante la serata, raccontando il proprio stato a conoscenti e familiari presenti all’evento.
Aaron Engl: dalla festa al luogo della tragedia
Dopo essere tornato a casa, Aaron sarebbe salito da solo sulla sua Mitsubishi Pajero, nel cui bagagliaio si trovavano ancora le motoseghe utilizzate per lavoro quella mattina. Confermato dai tabulati telefonici il suo allontanamento senza compagnia in direzione della zona del ritrovamento del corpo. Nessuna delle utenze riconducibili a familiari o amici ha seguito lo stesso percorso, rafforzando l’ipotesi di un gesto compiuto in completa solitudine.
I risultati dell’autopsia su Aaron Engl
L’esame autoptico ha confermato la presenza di sostanze allucinogene nel sangue della vittima. La causa del decesso è stata identificata come uno shock neurogeno da semi decapitazione, provocato dalla lama della motosega professionale ritrovata accanto al cadavere. Le ferite e le tracce ematiche presenti sul corpo e sugli abiti sono risultate compatibili con l’ipotesi di un utilizzo improprio e incontrollato dell’attrezzo da parte dello stesso Engl.
Una dinamica complessa ma priva di violenza esterna
Le lesioni accessorie riscontrate – abrasioni su spalla, fianco e torace – indicano che il giovane potrebbe aver accidentalmente attivato la motosega mentre la impugnava, appoggiandola sul proprio corpo. Il blocco dell’acceleratore e l’attivazione della catena potrebbero essersi verificati durante questa manovra involontaria. La totale assenza di Dna estraneo sulla scena e sugli oggetti coinvolti, confermerebbe l’esclusione di altri soggetti implicati.
La procura: gesto autonomo in stato alterato
In conclusione, la Procura ha definito la morte di Aaron Engl un evento accidentale, riconducibile allo stato di alterazione mentale causato dall’assunzione di droghe. Nessun elemento raccolto durante le indagini suggerisce l’intervento di terzi o una volontà suicida deliberata, ma piuttosto un drammatico gesto compiuto in maniera inconsapevole.