Tragedia a Trento: Alessio Agostini trovato senza vita nella sua abitazione

Coinvolto nell’inchiesta “Sciabolata”, l’imprenditore 42enne è stato rinvenuto dai familiari. L’avvocato Valer: “Il processo può togliere ogni spirito vitale. Ora silenzio e rispetto.”

Alessio Agostini

Martedì 10 giugno si è consumata una tragedia nel cuore di Trento: Alessio Agostini, 42 anni, è stato trovato privo di vita nella sua abitazione di via Suffragio. A fare la drammatica scoperta sono stati i familiari: la compagna, rientrando a casa con la figlia piccola, non ha ricevuto risposta al campanello. Poco dopo è sopraggiunto anche il fratello Gabriele. L’allarme è stato immediato, ma purtroppo ogni tentativo di rianimazione da parte dei sanitari si è rivelato vano. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per avviare gli accertamenti del caso.

Alessio Agostini: un dolore che chiede silenzio

A parlare è l’avvocato Giuliano Valer, legale della vittima, che ha scelto parole cariche di rispetto e discrezione: “Ogni commento ora sarebbe solo un orpello stomachevole davanti a una tragedia consumata. Lasciamo la famiglia al suo dolore e preghiamo per chi non c’è più”. Valer non ha dubbi sulla natura dell’accaduto: “Non ci sono alternative”, lasciando intendere la possibilità concreta di un gesto estremo.

La pressione di un processo “schiacciasassi”

Agostini era recentemente salito all’onore delle cronache giudiziarie per il suo coinvolgimento nell’inchiesta “Sciabolata”, un’indagine che ha travolto una parte dell’imprenditoria trentina. L’avvocato Valer aveva già espresso pubblicamente il suo timore per le conseguenze umane di tale pressione legale e mediatica: “All’inizio di questa vicenda parlai della fragilità dell’essere umano e delle dinamiche del processo penale, che agiscono come meccanismi schiacciasassi. Il giudizio sociale e le preoccupazioni per il proprio futuro e quello dei cari possono spegnere ogni spirito vitale. I fascicoli giudiziari non sono numeri: dentro ci sono vite reali, dolori concreti.”

L’inchiesta Sciabolata: un terremoto giudiziario

L’operazione “Sciabolata” ha scosso la provincia di Trento con l’emissione di 37 provvedimenti restrittivi. Tra carcere, domiciliari e obblighi di dimora, i reati ipotizzati sono gravi: corruzione, traffico di droga, riciclaggio, autoriciclaggio, reati contro la pubblica amministrazione e trasferimento fraudolento di valori. I sequestri di beni e denaro ammontano a circa 12 milioni di euro.

La Guardia di Finanza ha ricostruito l’attività di quattro presunti gruppi criminali. Tra i nomi coinvolti, la famiglia Agostini – da anni punto di riferimento dell’imprenditoria nel settore della ristorazione e ospitalità – è risultata centrale. Tra le attività colpite dai sigilli: il bar Dolce Vita a Trento, Andel Haus e Tower ad Andalo, oltre al Caffè Centro a Lavis.

Anche la politica tra le carte dell’indagine

Nel vortice dell’inchiesta è finito anche un volto noto della pubblica amministrazione: Andrea Villotti, ex presidente di Patrimonio del Trentino ed ex capo di gabinetto del governatore Fugatti. A suo carico le accuse di turbativa d’asta, corruzione e peculato.

Alessio Agostini: una caduta improvvisa e il peso dell’attesa

Alessio Agostini, in attesa del processo, si trovava agli arresti domiciliari dallo scorso 30 maggio. In poco più di dieci giorni, la situazione è precipitata. Una pressione troppo grande, forse, da sostenere. In attesa che le indagini confermino la dinamica, resta lo sgomento per una vita spezzata, per una famiglia devastata dal dolore e per una comunità ancora scossa.