Tragedia all’aeroporto di Bergamo: uomo muore risucchiato da motore di un aereo

Il dramma è avvenuto davanti agli occhi attoniti del personale: l’uomo ha forzato i controlli, è entrato in pista e ha raggiunto l’aereo Volotea durante il pushback. Scalo bloccato per oltre un’ora.

aeroporto bergamo

Una scena surreale e drammatica si è consumata nella mattinata di oggi all’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, uno degli scali più attivi d’Italia. Intorno alle 10:10, un uomo di circa 35 anni ha fatto irruzione nell’area aeroportuale. Ha raggiunto a piedi un aereo in fase di preparazione al decollo e rimanendo tragicamente risucchiato nel motore.

Secondo una prima ricostruzione, ancora da confermare ufficialmente, il soggetto avrebbe abbandonato un’auto fuori dal terminal. Ignorando ogni protocollo di sicurezza, sarebbe entrato contromano nell’area arrivi. Una volta dentro, avrebbe aperto una porta di sicurezza che conduce direttamente al piazzale dove sostano gli aeromobili, riuscendo a eludere i controlli e a raggiungere la zona operativa.

Il velivolo coinvolto: un Airbus A319 della Volotea

L’aereo protagonista del tragico evento è un Airbus A319 della compagnia Volotea, pronto per decollare alla volta dell’aeroporto delle Asturie, in Spagna. In quel momento il jet stava effettuando il cosiddetto pushback, ovvero la manovra di retrocessione dalla piazzola di sosta, assistito da mezzi di terra. Proprio in quell’istante, l’uomo si sarebbe avvicinato al velivolo, venendo risucchiato dal potente flusso del motore in funzione. Un’azione fulminea, che non ha lasciato alcuna possibilità di intervento al personale presente in pista.

Aeroporto di Bergamo: scalo chiuso e voli sospesi: paralisi per oltre un’ora

L’intera attività dell’aeroporto ha subito la sospensione immediata. I voli sono stati bloccati dalle 10:20 alle 12:00, con ritardi a catena e inevitabili disagi per i passeggeri. La società di gestione, SACBO, ha rilasciato una nota ufficiale in cui parla di un “inconveniente verificatosi sulla via di rullaggio”, confermando che le cause sono ora oggetto di indagine da parte delle forze dell’ordine.

Sicurezza sotto accusa: come è stato possibile?

La dinamica dell’accaduto solleva interrogativi pesanti e inevitabili: come ha potuto un individuo penetrare indisturbato in un’area ad accesso ristretto e raggiungere un aereo in movimento? I protocolli di sicurezza — rigidissimi per chiunque lavori o viaggi in aeroporto — sembrano essere stati violati in più punti. Porte di sicurezza aperte, accessi non sorvegliati, nessuna intercettazione tempestiva. La tragedia di oggi mette drammaticamente in discussione l’efficacia del sistema di controllo a Orio al Serio e, più in generale, negli scali italiani.

Indagini in corso: si cerca di capire il movente

Non è ancora chiaro se si tratti di un gesto deliberato, frutto di un disagio mentale, o se l’uomo avesse un obiettivo specifico. Nessun documento d’identità è stato reso noto al momento, e le autorità stanno passando al vaglio le telecamere di sicurezza e le testimonianze del personale presente. La scena è stata messa sotto sequestro, e il corpo dell’uomo è stato recuperato dopo l’intervento dei vigili del fuoco e della polizia scientifica.

Un incidente che scuote il settore aeroportuale

L’evento odierno scuote profondamente l’intero comparto dell’aviazione civile. Non si tratta solo di una tragedia umana, ma di un evidente corto circuito nei sistemi di prevenzione e controllo. Se un uomo può aggirare le misure di sicurezza e arrivare fino al motore di un aereo in movimento, è chiaro che qualcosa — o più di qualcosa — non ha funzionato.

L’aeroporto di Bergamo ha ripreso le operazioni, ma resta una domanda sospesa nell’aria: si poteva evitare?