
Un drammatico infortunio sul lavoro si è verificato nella mattinata di mercoledì 22 ottobre all’interno dello stabilimento Acciaierie Venete di Borgo Valsugana. Tutto è accaduto poco prima delle 7:30, nel parco rottami dell’impianto. L’area destinata allo stoccaggio del materiale metallico destinato alla fusione – un operaio di 46 anni, di nazionalità slovena, è rimasto travolto da un mezzo pesante in manovra.
L’allarme è scattato immediatamente, ma i tentativi di soccorso si sono rivelati vani: per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco volontari di Borgo Valsugana, le forze dell’ordine e i tecnici Uopsal, incaricati di avviare le indagini sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Indagini in corso alle Acciaierie Venete per chiarire la dinamica
Le cause dell’incidente sono ancora al vaglio degli inquirenti. Secondo una prima ricostruzione, la vittima sarebbe stata colpita da una pala meccanica durante una manovra nel piazzale dell’acciaieria. Gli investigatori stanno analizzando ogni dettaglio per comprendere come sia potuto accadere e se vi siano responsabilità legate a procedure di sicurezza o all’organizzazione del lavoro.
La reazione dei sindacati: “Incidenti che non dovrebbero esistere”
La notizia ha scosso il mondo sindacale. Manuela Terragnolo, funzionaria Fiom-Cgil che segue le attività dell’acciaieria, ha espresso con fermezza la posizione del sindacato:
“Morire sul lavoro è inaccettabile. Gli ‘incidenti’ non esistono: o l’organizzazione non è adeguata, o non vengono rispettate le misure di sicurezza. Serve capire con precisione cosa è accaduto e di chi siano le responsabilità.”
La Uil del Trentino, insieme a Cgil e Cisl, ha annunciato che sta valutando iniziative sindacali unitarie, tra cui uno sciopero territoriale, per riportare l’attenzione sulle carenze strutturali che continuano a mettere a rischio la vita dei lavoratori.
Sicurezza sul lavoro: il grido d’allarme dei sindacati
Il sindacato sottolinea come ogni tragedia simile rappresenti una sconfitta collettiva.
“Non si tratta di una reazione emotiva – precisa la Uil – ma di una scelta consapevole: vogliamo trasformare il dolore in azione concreta.”
La campagna nazionale #ZeroMortiSulLavoro prosegue come impegno imprescindibile: aumentare i controlli, potenziare la formazione e responsabilizzare le aziende sono i punti chiave per garantire che la sicurezza non resti solo un obbligo formale, ma diventi una priorità quotidiana in ogni impianto industriale.