A Torino, negli ultimi mesi, i controlli sui monopattini elettrici si sono fatti serrati. Le pattuglie della polizia municipale fermano chi viaggia senza casco, chi sfreccia contromano e chi, con noncuranza, abbandona il mezzo in mezzo ai marciapiedi. E i numeri parlano chiaro: nei primi otto mesi del 2025 sono state registrate 6.454 violazioni, di cui 4.180 per soste irregolari e 2.274 per guida scorretta o mancato rispetto delle norme. Tra queste ultime, spiccano i 1.495 casi di conducenti senza casco. Per fare un confronto, nel 2024 le sanzioni totali erano state poco più di 4.000. In un solo anno, il fenomeno è quasi raddoppiato.
Il dato evidenzia una verità scomoda: a molti cittadini le regole non sono affatto chiare. Nonostante il quadro normativo sia ormai consolidato, la disinformazione resta la vera protagonista della scena. C’è chi considera il monopattino elettrico poco più che un gioco, chi lo assimila a una bici, chi ignora del tutto i nuovi obblighi introdotti.
Eppure le norme non mancano. A livello nazionale, il Codice della Strada, aggiornato con la Legge 177/2024 e i decreti successivi del MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha reso i monopattini elettrici a tutti gli effetti veicoli con regole precise. L’età minima per guidarli è 14 anni, il casco è obbligatorio, e la circolazione è consentita solo sulle strade urbane con limite di 50 km/h. Vietati portici, marciapiedi e aree pedonali, salvo spingerli a mano. Ogni mezzo deve essere dotato di freni su entrambe le ruote, indicatori di direzione, luci e campanello, mentre due novità hanno spiazzato molti: il contrassegno identificativo, una sorta di mini-targa adesiva, e l’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile verso terzi.
Torino, da parte sua, ha imposto regole aggiuntive per i servizi di sharing, fissando limiti di flotta e obblighi gestionali. Ma la sostanza non cambia: chi guida un monopattino elettrico deve rispettare le stesse norme, sia che si tratti di un mezzo a noleggio, sia che sia di proprietà. I controlli lo dimostrano: multe per sosta irregolare, verbali per assenza del casco, sanzioni per chi pensa che il marciapiede sia la sua corsia preferenziale.
La convivenza in strada tra auto, bici, pedoni e monopattini è ormai parte integrante della mobilità urbana, ma senza consapevolezza e rispetto delle regole, il risultato è solo il caos. E allora, ironia della sorte, la conclusione viene da sé: se ti ostini a violare le regole, non sorprenderti se un giorno ti ritroverai con una bella multa in tasca.
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